Oscure presenze in Valganna? Le ultime testimonianze non sono isolate. Due anni fa alcuni speleologi raccontarono di aver incontrato una presenza non umana, con la testa allungata, nella grotta della Sfinge. Qualcosa di molto simile accadde tredici anni prima nella miniera della Valvassera, sempre in Valganna.
«Raccolsi io quella testimonianza – ricostruisce , presidente del Gruppo Speleologico Prealpino di Clivio – Si trattava di tre speleologi lavoratori che andavano per grotte nel tempo libero, spesso alla sera tardi. Una volta entrarono nella miniera della Valvassera e iniziarono ad esplorarla per poi riunirsi in una stanza grande, quella dove c’è il camino che comunica con i livelli più alti. Stavano decidendo se fosse meglio andare a destra o a sinistra, quando sentirono del terriccio cadere sulle loro teste. Tutti e tre guardarono in alto e videro qualcosa che rientrava velocemente, come per nascondersi».
«Quando ho sentito quel racconto ho chiesto loro “Avevate bevuto?” – continua il presidente, che non vuole commentare la vicenda, ma solo riferire quanto gli è stato detto – Ero incredulo, ma ricordo ancora le loro facce turbate. Parlarono di “un muso strano che rientrava”. Mi dissero anche di essere impalliditi e di essersi spaventati molto».
Il presidente registrò l’accaduto. «La cosa finì lì – continua Ronaghi – Ma dopo due o tre mesi da quel fatto mi capitò di guardare il Maurizio Costanzo Show. La puntata parlava di extraterrestri. In trasmissione c’era un esperto che raccontava di frequentare la provincia di Varese e di conoscere un pertugio dal quale si entrava in una base aliena. C’erano delle immagini, nelle quali mi era sembrato di riconoscere la Valganna. Venne citata anche una miniera in cui, negli anni ’50 e ’60, diversi operai morirono di crisi cardiaca. Come se avessero visto chissà cosa».
E poi c’è la testimonianza di un appassionato di minerali scritta nel libro «Fantasmi nostri» di (edito nel 2003 da Macchione Editore) e riportata nel forum del sito «Valganna.info»: «La mia esperienza con la “Cosa” risale a una decina d’anni fa e si riferisce a tre “apparizioni” assai simili avvenute nella miniera Valvassera – dice l’appassionato di minerali – La “Cosa” è una forma fluida e nebbiosa, luminescente, che all’inizio pare danzare quindi si materializza in una massa informe, quasi gelatinosa, che avanza verso il malcapitato visitatore sfilacciandosi e avvolgendolo in una nebbia. Ciò provoca un leggero senso di asfissia seguito da malessere generale. Il malcapitato corre fuori, sempre inseguito dalla “cosa”, che al contatto dell’aria esterna si scompone in puntini luminosi e scompare rapidamente. Diversi miei amici hanno subito più o meno la stessa esperienza».
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