Il cognome dice tutto: se prima le uscite erano una sofferenza, ora c’è una sicurezza in più. Si è guadagnato, poco, ma si è guadagnato. GUADAGNIN.
Ruvido, arcigno e dal grande cuore. Il cognome ricorda una pubblicità di una marca di vestiti invernali. Siamo in estate, e va bene comunque. IN CASO DI NEVE.
Comanda la difesa a testa alta, a dettare i tempi, a impostare palla al piede come se avesse tante pecore che si muovono di fronte ai suoi gesti eleganti. PASTORE.
Conferma quanto di buono fatto nel finale della scorsa stagione. Elegante, preciso, è un 98 m a è già una certezza. MARINES.
Nota stonata in una giornata positiva. Spinge? Ni. Difende? Ni. Essenziale? Mah. Rivedibile? Sì. JUARÌ.
Tanta quantità in un centrocampo di qualità. Quando provano a passare dalla sua parte ferma gli avversari usando il suo cognome come scusa: “Dove vai? Forse non hai capito un Gazo”. PREPOTENTE. (
).
Uomo d’ombra del centrocampo che spesso non si vede, ma è efficace se deve contenere, meno quando deve impostare. DO DI PETTARIN.
Comincia così così ma dopo mezz’ora fa ciò che agli esterni dell’anno scorso non era mai riuscito: un bel cross in mezzo, pieno di magia. PANORAMIX. (
).
Prestazione strana la sua in una posizione nuova. Gioca sulla trequarti, e sembra a trequarti del suo potenziale. Si muove bene, manca qualcosa. PUZZLE INCOMPLETO. (dal 25’ PEDONE 7,5 Un quarto d’ora per devastare la gara. È talmente elevato che per fermarlo devono abbatterlo. MIG).
Pericoloso solo su punizione, ha bisogno di oliare i meccanismi coi compagni perché passa la giornata alla ricerca della posizione perduta. INDIANA JONES (
Entra, sveste i panni di bomber griffato e scende al mercato, là dove serve quantità e dove c’è bisogno di sostanza. FRUTTIVENDOLO).
Quando Dio assegnava i doni lui ha preso tutta la classe e ne ha infarcito una carriera cui si aggiungono altri due gol da centravanti. INSEGNANTE.