Guantanamo/ Casa Bianca: Potrebbe non chiudere entro gennaio


Washington, 26 set. (Ap)
– La Casa Bianca ha ammesso per la
prima volta che l’amministrazione americana potrebbe non essere
in grado di chiudere il campo di detenzione di Guantanamo Bay
entro gennaio, come era stato promesso dal presidente Barack
Obama. Alti funzionari della Casa Bianca, parlando sotto anonimato, hanno riferito all’Associated Press che Obama intende rispettare l’impegno di chiudere la prigione speciale in cui i sospetti di terrorismo sono detenuti senza diritti di difesa, ma che le difficoltà nel trattare i casi dei 225 detenuti ancora presenti potrebbero far slittare la data della chiusura.

Fra i problemi che stanno provocando più ritardi nel dossier della base-prigione americana a Cuba vi sono l’individuazione dei prigionieri che devono essere processati, se debbano esserlo in tribunali militari o civili, e la decisione su quali possano essere traferiti verso altri paesi. Ma soprattutto, il problema principale è quali detenuti siano troppo pericolosi per essere rilasciati, pur mancando prove sufficienti per processarli – perché ad esempio estorte con metodi illegali come la tortura.

Le autorità hanno perso mesi nel costituire una banca dati con la storia di ogni detenuto e la classificazione dei fatti o
informazioni sulla cui base è stato imprigionato a Guantanamo:
entro il 16 novembre dovrebbe essere concluso il riesame di quali prigionieri debbano essere processati. Il capo procuratore
militare, John Murphy, ha indicato che dovrebbero essere circa
65. Nel frattempo, alcuni processi già in corso sono stati
sospesi, mentre è ancora incompleta la legislazione promossa da
Obama per rendere meno arbitrari i procedimenti davanti a
commissioni militari.

Un’altra decisione che ancora non è stata presa è quali prigioni
sul territorio degli Stati Uniti potrebbero ospitare i detenuti
da processare: fra le strutture indicate vi sono il carcere di
massima sicurezza di Standish, nel Michigan, e il penitenziario
militare di Fort Leavenworth, nel Kansas. Infine, restano da
trovare paesi disposti a ospitare i detenuti che non potranno
essere processati, che potrebbero essere oltre 100: finora però
ne sono stati trasferiti solo 14. I paesi che per ora hanno
accettato di accogliere prigionieri sono Francia, Italia,
Portogallo, Spagna, Belgio e Ungheria.

La situazione è talmente disperata che Washington è giunto a
trattare con le isole Bermuda, un territorio britannico di
oltremare, senza avvertire il governo di Londra, per trasferire
quattro detenuti uiguri. E l’inviato speciale di Obama per la
chiusura di Guantanamo, Daniel Fried, in un’intervista alla Bbc,
ha recentemente ammesso che “gli Stati Uniti potrebbero
ridistribuire più detenuti (nel mondo, ndr) se volessero
prendersene alcuni”, dando in qualche modo l’esempio.

Ape

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