Sono in corso in questi giorno, da parte della Provincia di Varese, le operazioni di sfalcio e di pulizia delle acque dei laghi di Varese, di Comabbio e della Palude Brabbia, con l’obiettivo di asportare la vegetazione acquatica infestante. Un’attività necessaria per preservare l’equilibrio dell’ambiente lacustre, propedeutica anche al contrasto dell’inquinamento delle acque stesse; sia il lago di Varese che quello di Comabbio non sono balneabili.
Il progetto di Villa Recalcati prevede due diverse tipologie di intervento; il primo riguarda la manutenzione ordinaria che viene svolta periodicamente ed è finalizzata a garantire la navigazione pubblica e l’accesso alle aree di interesse pubblico come porti, lidi comunali e approdi. Il secondo tipo di intervento ha invece lo scopo di contenere ed eliminare le specie vegetali esotiche, in particolar modo il fior di loto e la porracchia, conosciuta anche come Ludwigia hexapetala. Si tratta di specie vegetali particolarmente infestanti per le acque dei nostri laghi. L’anno scorso, la Ludwigia si è manifestata ad esempio a Biandronno e anche a Besozzo, sul fiume Bardello, che è un affluente del lago di Varese. Piante magari belle da vedere esteticamente quando fioriscono ma molto pericolose quando marciscono, sia per il cattivo odore che emettono che per la loro pericolosità per la vita vegetale che c’è attorno e nelle acque.
Piante difficili da estirpare perché molto resistenti come ben sanno sia a Biandronno che a Besozzo, dove la Ludwigia è stata sconfitta con l’ausilio dei tecnici di Villa Recalcati. Lo sfalcio, la pulizie delle acque e l’estirpazione delle piante infestanti sono operazioni fondamentali per la salute e la salvaguardia delle acque dei nostri laghi. Risulta importante anche il periodo dell’anno in cui vengono effettuate, per essere davvero efficaci.
«Gli interventi di rimozione della vegetazione infestante – spiega , consigliere provinciale delegato all’Ambiente – quest’anno sono stati posticipati di qualche settimana, poiché la proliferazione di queste specie nelle acque è risultata inferiore rispetto agli anni passati». Una buona notizia che però non deve far abbassare la guardia a chi è responsabile della salute delle acque dei laghi di Varese e Comabbio, che sono soggetti alla presenza di questo infestante. «Un’attesa calcolata dagli uffici competenti che ringrazio per il sempre attento lavoro di monitoraggio – conclude Mariani – al fine di ottimizzare al meglio le risorse destinate a rendere ancora più efficace l’intervento».