«L’hanno preso. L’arresto del suo assassino non ci restituirà Claudio, ma sapere che avrà giustizia è di conforto in un momento così drammatico, difficile per noi». , fratello di Claudio, il quarantunenne ucciso nella notte tra giovedì e venerdì scorso nell’abitazione di via Vittoria a Jerago dove viveva con la madre, precisa questo punto all’inizio della telefonata. «Ha confessato – spiega Silvestri – Non può più andare da nessuna parte. Ha ucciso Claudio, ma mio fratello quanto meno avrà giustizia. Lo hanno preso in tempi rapidissimi: cinque giorni durante i quali i carabinieri ci sono sempre stati vicini».
Silvestri ci tiene in modo particolare a ringraziare «il luogotenente e tutti i suoi carabinieri – spiega – Lo hanno preso loro e il luogotenente è sempre stato in contatto con noi. Lui chiedeva informazioni su Claudio, ma non si è mai lasciato sfuggire nulla con noi sulle indagini come è giusto che sia. Eppure In questi 5 giorni che sono sembrati 50 anni, dal luogotenente e da tutti coloro che hanno preso parte all’arresto dell’assassino di Claudio io ho sempre percepito ottimismo. Concretezza e ottimismo. Non sapevano nulla, ma questa sensazione ci ha aiutati a sperare. Ci ha aiutati a non cedere allo sconforto nella speranza, molto ben riposta, che Claudio avrebbe avuto giustizia. E di questo ringrazio davvero di cuore».
Dell’accaduto Silvestri non parla. «In questi giorni non ha letto un giornale o ascoltato un Tg – spiega – dettagli, congetture, sarebbero stati troppo dolorosi, troppo difficili da accettare. Sarebbero stati troppo in una situazione già di per sé enorme. Io adesso spero che ci sia giustizia sino in fondo e che l’assassino di mio fratello paghi il giusto e sino in fondo per quello che ha fatto. Ha spezzato la vita di un uomo mite. Di un uomo che non era in grado di difendersi da un’aggressione. Non ha soltanto scelto una vittima, ha scelto la vittima più debole. Quella più semplice da schiacciare».
Di Claudio, del fratello, Silvestri non riesce ancora a parlare. «I ricordi di lui sono così tanti, così unici per me, che davvero non credo sia questo il momento – conclude – magari più avanti. Ma adesso no. Quello che è successo è scioccante e io, francamente, sto davvero troppo male per raccontare il lato personale di Claudio».