Hai una buona idea? Il finanziatore 2.0 può portarlo la Rete

Il crowdfunding è la nuova frontiera del credito.Faberlab lo ha presentato giovedì alle imprese. Spinelli: «È sul web che si giocherà il futuro»

Le imprese varesine scoprono il crowdfunding e il nuovo modo di fare marketing in rete.
Nel corso dell’incontro organizzato da Confartigianato Imprese Varese, organizzato giovedì sera nello spazio Faberlab di Tradate, Chiara Spinelli, esperta di piattaforme crowdfunding e recentemente nominata Digital Champion per la città di Pisa, ha illustrato ai tanti presenti la nuova frontiera del finanziamento collettivo di un progetto, come possibile via di uscita dall’endemica mancanza di risorse per le imprese che vogliono innovare.

«In Italia c’è bisogno di formazione e cultura digitale-spiega Chiara Spinelli- Si deve sentir parlare di rete in modo qualificato perché è lì che si giocherà la partita dell’innovazione».
Il crowdfunding sfrutta tutte le potenzialità della rete affinché un progetto, che sia un prodotto o un servizio, possa essere realizzato grazie alle offerte di denaro degli utenti che sono messi in diretto contatto con i promotori dell’idea attraverso delle piattaforme sviluppate ad hoc. È d’obbligo

però considerare a monte una macro divisione per comprendere meglio il funzionamento del meccanismo di finanziamento.
Innanzitutto le piattaforme si dividono a grandi linee in generaliste e tematiche, quindi si troverà una vetrina con migliaia di prodotti o servizi nel primo caso oppure un solo tema esposto nel secondo.
Inoltre la suddivisione va considerata anche a seconda della tipologia di scambio: donation se si tratta di una vera e propria donazione a fondo perduto, reward se è prevista una ricompensa (ad esempio si finanzia un progetto musicale e in cambio si riceve il cd dell’autore), social lending che in realtà è un prestito tra privati, royalty che prevede la ricompensa attraverso i profitti del progetto ed equity che prevede l’acquisto di titoli di partecipazione alla società.

Attualmente è un business che funziona soprattutto oltreoceano, si contano infatti circa 500 piattaforme, piccole e grandi, che offrono questo servizio, a fronte di una piccola percentuale sulla cifra raccolta a favore del progetto presentato.
Quali sono i passi da affrontare affinché un’impresa o un privato possano tentare la carta del finanziamento dal basso? In Italia esistono alcune piattaforme che si occupano di questa nuova frontiera ma per avere il polso della situazione bisogna studiare attentamente il divenire di quella che attualmente è la piattaforma numero uno al mondo : l’americana Kickstarter.
Il funzionamento è molto semplice, si può caricare un progetto sulla piattaforma corredato da un testo, chiaro e concreto, e da un video magari che illustri ad esempio la costruzione di un prototipo.
Fatto questo, si fissa la cifra da raccogliere e cosa importante, visto che si tratta di una raccolta sulla Rete, bisogna dare una scadenza al termine della quale si riceveranno i fondi nel caso in cui si sia raggiunta o addirittura superata la cifra.
In realtà esiste anche il metodo del “prendi tutto” ma è più rischioso nel caso in cui si dovranno poi inviare delle ricompense ai donatori.
«Il crowdfunding-conclude Chiara Spinelli- non è la pentola d’oro che risolve i problemi delle imprese ma sicuramente è un primo passo, almeno nel nostro Paese, di un lungo percorso. C’è ancora tanto da seminare, ma parlare di questo argomento mette nella condizione di capire se poterlo usare o meno per la propria attività».