«Ho fatto fatica a riconoscere Greta»

Lo choc dell’amica della cooperante gaviratese rapita in Siria dopo la pubblicazione del messaggio. «Ho provato ansia e preoccupazione, ma lei e Vanessa stanno dimostrando di avere grande coraggio»

– «Ho fatto fatica a riconoscere Greta, così dimagrita e avvolta in quella tunica nera». Parte con queste parole preoccupate e commosse la riflessione di un’amica besozzese della giovane cooperante di Gavirate, rapita in Siria lo scorso 31 luglio insieme con la collega bergamasca .

Il video di appena 23 secondi diffuso su Youtube la notte di Capodanno, che contiene l’appello al Governo italiano da parte delle due ragazze, che dicono di essere in pericolo di vita e che chiedono di essere riportate a casa prima di Natale, è stato visto e rivisto anche da tutti gli amici di Greta, sia a Gavirate che a Besozzo.

«Il video l’ho visto soltanto la mattina del 1° gennaio, la sera prima non avevo sentito nulla – prosegue l’amica del Rosetum di Greta, che ha frequentato il liceo linguistico nell’istituto besozzese, con cui dopo il diploma non ha mai interrotto i rapporti – se da un lato mi sento sollevata perché le due ragazze sono vive, dall’altro non posso nascondere la grande preoccupazione e l’ansia che ho provato quando ho visto Greta così pallida,

dimagrita e affaticata, avvolta in quel vestito nero. Era quasi irriconoscibile; ho fatto fatica davvero a riconoscere che era lei».
È proprio Greta l’unica delle due a parlare durante il video, puntando gli occhi probabilmente su un testo preparato dai rapitori e non ripreso dalla telecamera; appello recitato in inglese, quella lingua che la giovane gaviratese ha studiato proprio al Rosetum con grande profitto. «Mi ha dato una gran pena sentirla parlare quasi sottovoce, con difficoltà, stanca, lei che è sempre animata da una grande energia – prosegue l’amica – pur nella grande difficoltà che stanno vivendo, Greta e Vanessa stanno dimostrando di avere molto coraggio».

Cinque mesi di prigionia non possono non avere intaccato il fisico e lo spirito delle due giovani cooperanti. «Non so se il video sia stato davvero girato recentemente, non so cosa pensare – sottolinea l’amica – penso soprattutto ai genitori di Greta che stanno vivendo un periodo di grande angoscia». Come interpretare allora il video diffuso la notte di Capodanno; quale messaggio hanno voluto lanciare i rapitori delle due giovani? «Sembrerebbe quasi un monito a noi occidentali, a fare qualcosa per smuovere la situazione e a fare in fretta – riflette l’amica besozzese di Greta – noi non possiamo che affidarci alla Farnesina e dire una preghiera per Greta a Vanessa e sperare che tornino al più presto da noi, per poterle finalmente riabbracciare e stringere ai nostri cuori». Un auspicio che accomuna tutta l’Italia e soprattutto le comunità di Gavirate e Besozzo, che conoscono bene e personalmente Greta Ramelli e la sua famiglia.