"Ho picchiato AldaMa senza pugni"

«Sì, l’ho picchiata, solo un paio di schiaffi, però, non pugni. Eravamo in camera da letto»: parla Diego Cangemi, sessantunenne di Azzate, al processo in Corte d’assise (presidente, il giudice Roberto D’Agostino) che lo vede imputato di omicidio preterintenzionale per la morte di Alda Tonali, avvenuta la mattina del 2 aprile alle 8,34, all’ospedale di Circolo, pochi minuti dopo essere stata soccorsa nel suo appartamento di via Maspero 10, dove i sanitari del 118 la trovarono agonizzante.

Deposizione frammentaria: «Non ricordo bene, è passato tanto tempo, mi viene in mente però che Alda prendeva delle pillole per la pressione tutte le mattine e quella sera aveva preso anche un’aspirina». Un particolare non secondario per la difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Maria Poggio, che nel pomeriggio, quando è stato sentito il perito anatomopatologo, il dottor Roberto Motta, ha insistito sulla circostanza, con l’obiettivo di dimostrare che la morte della povera donna è sopraggiunte per una serie di concause: non ultima quella dovuta all’assunzione di aspirina che, come è noto, ha l’effetto di fluidificare il sangue e di impedirne la coagulazione. Il decesso, dunque, per il legale, sarebbe avvenuto anche per questo motivo.

f.tonghini

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