Si apre finalmente una concreta prospettiva industriale per il futuro dello stabilimento della ex Husqvarna di Cassinetta a Biandronno.
La società Moto Italia, controllata dagli austriaci di Ktm, proprietaria del capannone, ha annunciato ai sindacati, in un incontro avvenuto alcuni giorni fa, l’esistenza di una trattativa in corso con il gruppo cinese Shineray Motorcycle Company, per la cessione dello stabilimento varesino.
Un preaccordo tra le parti è già stato raggiunto e prevede da parte dell’azienda cinese l’acquisizione dell’area industriale e delle linee produttive, per un totale che si aggira attorno ai 5 milioni di euro.
Moto Italia e rappresentanti dei lavoratori si sono incontrati nei giorni scorsi per aprire, con qualche giorno di anticipo, la procedura di mobilità che oggi riguarda ancora 56 dipendenti dell’Husqvarna. Per i quali ovviamente si riaccende un barlume di speranza di ottenere un posto di lavoro nella nuova società che si insedierà a Cassinetta.
Su questo punto, i sindacati sono particolarmente prudenti, anche perché Shineray non ha ancora comunicato nulla del suo piano industriale e di conseguenza non si può sapere di quali professionalità la nuova proprietà abbia bisogno. Tra i 56 dipendenti che andranno in mobilità poco più di 30 sono impiegati, mentre i restanti sono operai. Quel poco che si sa delle volontà del gruppo cinese è l’acquisto da Moto Italia di due motori da fuoristrada, che Shineray vorrebbe sviluppare e produrre.
Un importante incontro, decisivo per capire le intenzioni della proprietà, è in programma la prossima settimana in Regione Lombardia, alla quale probabilmente Shineray chiederà qualche forma di incentivo industriale. Un altro incontro tra le parti è fissato per il 29 luglio in Univa, ma potrebbe essere rinviato qualora fosse concomitante con la riunione chiesta dai sindacati presso il ministero dello Sviluppo economico, dove è sempre aperto il tavolo sul futuro dell’ex Husqvarna.
Il tempo stringe, perché per i 56 lavoratori il periodo di cassa integrazione straordinaria terminerà il prossimo 22 settembre, dopodiché scatterà la mobilità e quindi il licenziamento.
Viste le scottature precedenti che hanno segnato tutta la vicenda Husqvarna, tra i sindacati vige la massima prudenza. «La notizia dell’interesse concreto per l’azienda è positivo – afferma Flavio Cervellino di Fim Cisl – ma senza conoscere il piano industriale non si può valutare l’entità del possibile riassorbimento dei lavoratori, che è l’aspetto per noi più importante». «La nostra priorità è la salvaguardia dei posti di lavoro», sottolinea Nino Cartosio di Fiom Cgil.
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