Husqvarna, riparte la cassa"Prospettive non buone"

VARESE Crisi dell’auto significa anche crisi dell’industria motocislistica. Riparte per due settimane la cassa integrazione per circa 140 dei 250 dipendenti totali dello stabilimento Husqvarna di Cassinetta, dove è in corso una difficile trattativa sindacale. Inoltre è in programma in queste ore un incontro tra i rappresentanti di Fim e Fiom e la Piaggio per cercare un’alternativa all’annunciata chiusura dello stabilimento di ricerca e sviluppo di Ternate con i suoi 33 dipendenti.

A Biandronno, in realtà, si tratta di una ripresa della cassa integrazione, già decisa per una settimana a febbraio: «Per 140 dipendenti dello stabilimento Husqvarna, la casa tedesca (Bmw, che due anni ha rilevato il ramo d’azienda dalla Mv Agusta, ndr) ne ha previste altre due questo mese e altrettante il mese prossimo – afferma Oscar Brun, segretario della Fiom-Cgil Varese – È in corso una trattativa difficile, dopo che ci è stata proposta una forma di flessibilità

strutturale per affrontare i cali di inizio anno, per la durata di tre anni a partire da 80 ore flessibili già da questo. Ma le prospettive di vendita non sono buone e a nostro avviso cominciano ad affiorare problemi di gestione».
Nei prossimi giorni, ad ogni modo, azienda e i sindacati si incontreranno nuovamente: «Dobbiamo riprendere il confronto e la nostra intenzione è di puntare soprattutto a una regolamentazione della flessibilità che permetta di evitare il più possibile la cassa integrazione – afferma Loris Andreotti, segretario generale della Fim Cisl – in questa come in altre situazioni, puntiamo a trovare soluzioni alternative, come la riduzione degli orari, mantenendo il personale in servizio ed evitando sospensioni del ciclo produttivo».
Piero Orlando

s.bartolini

© riproduzione riservata