Cara Provincia, ho letto della proposta di un consigliere comunale di Varese che vorrebbe multare i ciclisti in gruppo che non rispettano la fila indiana. Mi chiedo e vi chiedo: perché in questo strano paese pieno zeppo di nefandezze, soprusi e ingiustizie, e in questa città che si vorrebbe diversa dal resto d’Italia, invece di pensare a una multa o a una legge in meno (basterebbe far rispettare quelle che ci sono), ci si inventa sempre una multa o una legge in più?
Perché se il dito punta la luna, noi guardiamo sempre il dito (un gruppo di ciclisti che fatica all’aria aperta sulle strade)? Perché pensano a multare gli ultimi o i poveri cristi, come i ciclisti in questo caso, inventandosi un problema che non c’è, o che se c’è è irrisorio, invece di risolvere quelli mastodontici che ci affossano come zavorre? Perché in Italia ci si azzuffa sulle piccole cose insignificanti e si soprassiede su quelle che contano?