VENEGONO SUPERIORE Un amore di vecchia data per la moto e per Max Biaggi, che considerava «in assoluto il miglior centauro». Gli ex colleghi della Mv Agusta ricordano accese discussioni su chi fosse il migliore fra lui e Valentino Rossi, e lunghe ore a parlare di motori, la grande passione di Danilo Fini, il 44enne di Venegono Superiore morto mercoledì in un tragico incidente stradale ad Albese con Cassano, nel Comasco. Era in sella alla sua inseparabile Aprilia Srw4 1000 quando ha perso la vita sull’asfalto,
dopo uno scontro violento con un’auto. Gli amici e i familiari attendono la data del funerale, che verrà celebrato dopo l’autopsia, per dare l’estremo saluto a un uomo che a Venegono Superiore descrivono come «una persona energica, sempre gentile e disponibile».
«Danilo viveva per la moto, era un’ottima persona e un ottimo professionista, e rimarrà per sempre nei nostri cuori», ricordano con affetto i dipendenti del reparto collaudo dello storico marchio varesino. Danilo aveva collaborato per alcuni anni come libero professionista alla Mv Agusta, dove coltivava la sua passione provando su strada o su pista modelli di successo come la Mito, la Cagiva 125 o la Raptor 1000. Testava la sicurezza e la tenuta sull’asfalto di modelli da mettere in commercio, ritagliando del tempo dal suo lavoro di saldatore specializzato, a contratto in grossi impianti industriali della provincia. Con i suoi collaudi forse ha evitato che altre persone rischiassero la vita, ma l’ha tradito una tragica fatalità e la moto l’ha strappato ai suoi cari. Conviveva con la fidanzata, nella casa dove si era trasferito da poco. Nel paese dove vive anche una sorella, con la quale era molto legato. Trascorreva il suo tempo libero correndo sulle piste e percorrendo le strade della Lombardia, in sella alla sua Aprilia. «Conoscevo bene Danilo, ha collaborato con noi per diversi anni e abbiamo avuto l’occasione di apprezzarlo dal punto di vista umano e professionale», ricorda il caporeparto della Mv Agusta. «Il lavoro di collaudatore sembrava fatto su misura per lui e stavamo per commissionargli nuove prove su strada. L’ho visto l’ultima volta alcune settimane fa, quando abbiamo organizzato una cena fra colleghi e, come sempre, si era parlato di moto perché questo è un lavoro che scegli solo se hai una grande passione. Quando abbiamo saputo dell’incidente non riuscivamo a crederci, siamo rimasti sconvolti, anche perché Danilo era una persona prudente, che andava in moto da una vita». Nell’azienda si preparano a partecipare alle esequie e a organizzare una commemorazione speciale. Un amico ricorda di quando ha ricevuto un messaggio, di notte, dopo che il suo idolo Max Biaggi ha vinto l’ultima gara negli Stati Uniti. Con un ironico sfottò, perché a Danilo, come racconta chi lo conosceva, piaceva scherzare.
b.melazzini
© riproduzione riservata