VARESE I ritardi nell’approvazione dei piani di governo del territorio rischiano di condannare il settore edile a una lunga e lenta agonia.
E l’Ance, per la prima volta insieme agli ordini degli architetti, degli ingegneri e dei geometri, lancia un appello ai consiglieri regionali: «Non sospendete lo strumento urbanistico in vigore, ma sanzionate le amministrazioni».
Solo il 50% dei 141 comuni provinciali ha già almeno adottato il Pgt. Tra questi non c’è quello di Varese,
che è in ritardo sui tempi di marcia di almeno un paio d’anni.
Un ritardo che i tecnici del settore edile reputano gravissimo, «perché il capoluogo di provincia avrebbe dovuto fare da traino per gli altri Comuni – dice Roberta Besozzi, presidente degli ingegneri – Invece Varese può essere considerata l’emblema dell’inerzia di tutte quelle amministrazioni che stanno impiegando templi biblici».
Un comportamento tra l’altro «ingiustificato, inaccettabile e inconcepibile – aggiunge Laura Gianetti, presidente dell’ordine degli architetti – e di continua presa in giro nei nostri confronti ma anche nei confronti dei cittadini».
E le rassicurazioni dell’assessore all’Urbanistica di Varese, Fabio Binelli? «Non solo Varese non riuscirà ad approvare il Pgt entro il termine di legge del 31 dicembre, ma non potremo forse neanche più contare su una proroga, che l’assessore dava per certa». Il consiglio regionale, nell’ultima seduta prima delle elezioni, si esprimerà oggi al riguardo e gli edili chiedono che lo faccia in favore del settore che altrimenti rischierebbe il collasso. «Sarebbe l’ennesima, ne siamo consapevoli ma non responsabili – continua Giampiero Ghiringhelli, Ance – Per questo chiediamo anche che le amministrazioni incompetenti siano sanzionate e paghino le conseguenze dei loro ritardi».
Per l’opposizione questo vuol dire l’immediato scioglimento del consiglio comunale. «Auspichiamo che Regione Lombardia sappia sopperire alla disastrosa leggerezza con cui la giunta Fontana ha affrontato l’intera vicenda del pgt negli ultimi sei anni – attacca Alessio Nicoletti (Ml)- Al di là di questo, resta l’incoscienza con cui il governo cittadino ci ha portato ad un passo dal baratro, che potrebbe materializzarsi il 31 dicembre. Chiedo quindi a tutti consiglieri comunali di sottoscrivere una mozione di sfiducia al sindaco o, in alternativa, di provocare lo scioglimento del consiglio».
Le amministrazioni comunali, invece, vogliono una proroga. Sono 400 in tutta la Lombardia e tramite L’Anci chiedono «una concreta assunzione di responsabilità a tutti i consiglieri regionali e di consentire nella particolare delicatezza di questo momento storico il proseguimento delle attività concessorie per le famiglie e gli imprenditori che ne hanno la necessità».
s.bartolini
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