I genitori di Ravaglia: «È qui con noi E vive nell’abbraccio di Gianmarco»

Gianmarco Pozzecco entra sul parquet del PalaWhirlpool accolto da un’ovazione da brividi.

Ed era pronosticabile. Entra di corsa, entra con il cuore in mano, con gli occhi lucidi. Sa già dove vuole andare, sa già chi vuole abbracciare per primo. È là, appena dietro il canestro, appena sotto la curva. È papà Roberto Ravaglia, con la moglie Morena accanto. L’abbraccio è veloce, fugace, ma è un’emozione forte. Il palazzetto si ferma, applaude. È difficile aggiungere altro. E come le tieni a freno le lacrime.

In questi giorni, nelle ultime settimane, Pozzecco aveva più volte ribadito che questo derby è anche e soprattutto Chicco Ravaglia. Ed è quello che Gianmarco voleva, vedere qui i suoi genitori, al PalaWhirlpool per questo suo esordio storico da coach . Li ha chiamati, li ha cercati, li ha aspettati dietro quel canestro, i genitori di Enrico. Prima di salutare la curva, prima di salutare il palazzetto, è scattato da loro. Con gli occhi lucidi, stretto in quel completo d’ordinanza che gli stava stretto più di una marcatura a uomo. E quell’omone di 1,97 era lì per quell’abbraccio. Perché il tempo passa, le maglie e le panchine passano, ma le amicizie e le emozioni non le lavi via mai.

Ed il padre di Chicco si commuove, ma ci parla con voce sicura, ferma; si era preparato a questo momento, era qui a Varese per questo: «Gianmarco lo sento spesso, ci teniamo in contatto da sempre. Lui ha voluto fortemente che fossimo qui, lo sapevamo. Ci ha scritto, ci ha chiamato, e siamo arrivati con piacere. Ci è sempre stato vicino, abbiamo un legame particolare con lui».

Perché Varese non è un posto come un altro nemmeno per loro: «Siamo qui perché è un bel derby, il cuore ci porta qui. A Varese ci siamo sempre sentiti a casa, e per noi è un onore ed un piacere tornarci. Poi questo è un giorno storico per Gianmarco e per tutta la città, è la sua prima da allenatore in casa dopo tutti questi anni».

L’abbraccio con il Poz, davanti a cinquemila anime prima festanti e poi quasi in silenzio, è da cuori forti: «Gianmarco vive di emozioni, ci teneva molto che fossimo con lui, e questo abbraccio è la conferma di tutto ciò. C’è un bel clima, un ambiente caldo, una gran partita tra due squadre che tanto ci sono state vicine. Siamo felici di essere in prima fila davanti a Varese-Cantù».

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