BRENTA – “Sindaco dimettiti”; cosi recitava ieri mattina lo striscione affisso all’ingresso del municipio di Brenta dagli attivisti del Movimento 5 Stelle.
Destinatario del messaggio il primo cittadino del paese , agli arresti domiciliari da mercoledì con l’accusa di falso e favoreggiamento con, anch’egli ai domiciliari, ex comandante della polizia locale del Medio Verbano, consorzio del quale Ballardin è presidente di turno.
A partecipare al sit in dei “grillini” c’erano tanti big del Movimento, tra cui quattro parlamentari; oltre al varesino, hanno manifestato ieri mattina a Brenta anche , e . Presenti anche la consigliera regionale varesina e i candidati sindaco di Varese Ae di Milano.
«Le dimissione del sindaco di Brenta sono un atto dovuto – ha detto Petraroli – e dovrebbe essere il segretario provinciale del Partito democratico a imporre le dimissioni a Ballardin;
il M5S non ha esitato a espellere la sindaco di Quarto che non è nemmeno indagato». L’esponente varesino del partito di Grillo entra nel merito della vicenda di Brenta. «Ballardin è in politica da 20 anni – ha attaccato Petraroli – questo è il problema; quella di Brenta è una vicenda da Totò e Peppino». I militanti grillini si fanno fotografare con una sagoma raffigurante l’esponente del Pd , che in questi giorni ha polemizzato con il M5S, con la scritta “Ballardin dimettiti”. «Ci accusano di essere sciacalli – ha detto Toninelli – ma i veri sciacalli sono quelli che rubano; per questo chiediamo le dimissioni di chi non è più degno di rappresentare i cittadini, con disciplina e onore come recita la Costituzione».
Brenta sarà la prima tappa del Movimento 5 Stelle in giro per l’Italia, per fare dimettere i sindaci del Pd indagati. «Staneremo gli esponenti del Pd – ha proseguito Toninelli – il caso di Brenta è eclatante; il sindaco non può rappresentare i cittadini dagli arresti domiciliari. Ballardin se ne deve andare». La manifestazione dei 5 Stelle, a cui ha partecipato una trentina di militanti, si è svolta senza problemi, sorvegliata con discrezione dalle forze dell’ordine. «Siamo a Brenta, un Comune piccolo, per dire con chiarezza che con la delinquenza non si scherza; il sindaco non è degno di rappresentare i cittadini onesti» ha attaccato Di Stefano. «Il sindaco dia le dimissioni – ha chiosato Macchi – un atto doveroso nei confronti dei cittadini».
Durissima la replica del segretario provinciale del Pd. «Di fronte al carosello di basso livello messo in piedi da esponenti delle istituzioni del M5S rimango nauseato – dichiara Astuti – con tutto il lavoro che c’è da svolgere a Milano e a Roma non si comprende il senso di questa inutile passerella; non si sono accorti che a Carnevale manca ancora un mese. Manifestazioni come queste sono solo sciacallaggio politico miope; il M5S di fronte ai suoi fallimenti amministrativi, non è nelle condizioni di sparare sentenze».