VARESE Raddoppiato il numero dei giocatori d’azzardo patologici che, negli ultimi sei anni, si sono rivolti al dipartimento Dipendenze dell’Asl di Varese. Massima attenzione da parte di molti Comuni della provincia che, attraverso i propri sindaci, sono sempre più protagonisti di iniziative volte ad arginare il dilagare delle macchinette “mangia soldi”.
Ma non sono solo le pubbliche amministrazioni locali a denunciare la piaga sociale: anche molti bar del territorio stanno iniziando a far fronte comune decidendo di liberarsi delle slot machine a favore di momenti di condivisione sani.
Lo dimostra il sito SenzaSlot.it che, sfruttando il geolocalizzatore interno al proprio smatphone o tablet, permette di verificare quali sono i bar più vicini alla propria posizione che non hanno all’interno le “macchinette mangia soldi”. Il nostro giornale lo aveva passato al setaccio circa 15 giorni fa, e risultavano solo 11 bar slot free.
Il portale dedica, però, una sezione agli utenti che possono interagire segnalando gli altri bar che al proprio interno non hanno slot machine. Infatti, ora i locali segnalati sono triplicati: in tutta la provincia sono 32.Ma tutta questa pubblicità negativa sta danneggiando gli industriali del gioco che sono scesi in campo per cercare di raggiungere un compromesso con i sindaci e per sottolineare che agiscono nel rispetto delle leggi. Così, il “Sistema Gioco Italia” ha deciso di creare un fondo da destinare alla cura delle ludopatie grazie alla creazione di un osservatorio e si dice disposto a ridurre il numero di slot presenti sul territorio nazionale, e quindi anche a Varese, tornando alla situazione del 2009.
Questa apertura da parte della filiera del gioco d’azzardo, piace al direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl di Varese, Vincenzo Marino. «Credo che istituire un osservatorio e un fondo per la cura delle ludopatie sia un’ottima idea – commenta – Credo, però, che non sia necessario attendere la raccolta di dati ufficiali sul numero di persone affette da dipendenza da gioco: i dati raccolti dalle varie Asl sul territorio nazionale, seppur non assoluti, dicono che il fenomeno ha già raggiunto volumi importanti. La necessità di interventi di cura mirati c’è già ora».
L’Asl, infatti, stima che circa 215 mila residenti in provincia di Varese abbiano giocato d’azzardo almeno volta nel corso della vita (51% uomini e 26% donne). Di questi, circa ventimila hanno provato l’impulso di giocare somme di denaro sempre più forti (9,4% uomini e il 9,2 % donne) e 6.500 “giocatori” residenti nella provincia hanno provato l’impulso di tenere nascosto il proprio gioco ai familiari (4% uomini e 1,6 % donne).
«Nel 2011 i nuovi utenti, che si sono rivolti a noi in cerca di aiuto – continua Marino – hanno costituito quasi la metà del totale dell’utenza dell’anno precedente, dato che indica una forte richiesta di cura e trattamento per questa tipologia di comportamento problematico».
Il servizio completo e tutti gli approfondimenti sul giornale in edicola sabato 30 marzo
s.bartolini
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