L’ultima gara della serie, giocata a Pergine Valsugana, ha tenuto con il fiato sospeso i tifosi di entrambe le squadre. I Mastini, sotto di 4-1 a 11 minuti dalla fine, hanno dato vita a un’incredibile rimonta, sfiorando il pareggio all’ultimo secondo. Le reti di Pietro Borghi e Naslund hanno fatto sognare il ribaltone, ma il muro difensivo dei padroni di casa ha resistito fino all’ultimo secondo, consegnando il titolo al Pergine.
Un pizzico di rammarico per un sogno sfumato
Nonostante la sconfitta, i Mastini possono comunque guardare con orgoglio alla loro stagione. Campioni d’Italia nella regular season e finalisti di Coppa Italia, i gialloneri hanno dimostrato di essere una squadra di alto livello. La beffa finale lascia un pizzico di amaro in bocca, ma la consapevolezza di aver dato il massimo è un balsamo per le ferite.
L’analisi della finale evidenzia alcune pecche dei Mastini: la mancanza di concretezza sotto porta e l’inefficacia in inferiorità numerica sono stati i fattori che hanno maggiormente penalizzato la squadra. Il Pergine, invece, si è dimostrato più cinico e spietato, sfruttando al meglio le sue occasioni.
La partita
Un primo periodo equilibrato
La partita inizia con un Varese aggressivo che conquista la prima penalità dopo solo 30 secondi. Nel powerplay, Rigoni, il portiere di casa, si dimostra subito in forma respingendo i tiri di Pietroniro e Garau. Poco dopo, anche Christian Buono finisce sulla panca punitiva, ma il Varese non riesce a capitalizzare la superiorità numerica. A metà periodo, la prima linea delle Linci prova a mettere in difficoltà Perla, ma la difesa giallonera è solida e controlla il gioco. Tuttavia, il Varese fallisce una ghiotta occasione con Tilaro e anche Bitetto spreca un disco invitante davanti alla porta. Il primo tempo si conclude a reti inviolate (0-0).
Il Pergine ribalta la partita nel secondo tempo
Nella seconda frazione di gioco, il Varese passa in vantaggio dopo 40 secondi grazie a un’azione rapida finalizzata da Naslund, servito da Borghi dopo che il numero 55 aveva aggirato la gabbia. Il Pergine reagisce e mette sotto pressione i gialloneri, ma Rigoni neutralizza il tiro di Piroso. Dall’altra parte, i trentini sprecano un’occasione con Bitetto, fermato da Perla. Una penalità a M. Mazzacane porta al pareggio del Pergine con Mocellin. Successivamente, un fallo di Schina concede un’altra superiorità numerica ai padroni di casa, che sfruttano al meglio con un gran gol di Lemay. Nel finale di periodo, gli arbitri espellono per 2 minuti Tilaro e Christian Buono. Al rientro in pista, il Varese ha un’altra occasione, ma spreca ancora.
I Mastini tentano la rimonta, ma il Pergine resiste
Nel terzo tempo, il Varese parte forte, ma il primo tentativo si infrange sulla base della porta. Pietroniro fallisce un tiro da ottima posizione, mentre il Pergine cala il tris con Foltin che batte Perla. Due minuti dopo, Berger segna il 4-1 per i padroni di casa, approfittando di un contatto dubbio con Perla. Le proteste del Varese sono vane e sugli spalti esplode la festa del Pergine. A 3 minuti dalla fine, però, i Mastini non si arrendono e accorciano con Borghi. Naslund, con una delle sue bordate, sigla il 4-3 e riaccende le speranze giallonere. Negli ultimi 2 minuti e 47 secondi, il Varese assedia la porta di Rigoni, che però resiste stoicamente con l’aiuto dei suoi compagni. Il Pergine conquista così il titolo IHL per la prima volta nella sua storia.
Un futuro da protagonisti: la promessa di un ritorno
Nonostante la delusione, il futuro dei Mastini appare comunque roseo. La società ha già confermato il tecnico Czarnecki e la base della squadra è solida. Con un pizzico di fortuna in più e una maggiore concretezza, i gialloneri potranno sicuramente tornare a lottare per il titolo già dalla prossima stagione.