I nuovi caccia svizzeri? Li pagheranno i frontalieri

LAVENA PONTE TRESA Una tassa speciale per frontalieri.  Da utilizzare assicurare la sicurezza dei cieli svizzeri.
È questo, in linea di massima, il ragionamento che il deputato zurighese Hans Kaufmann, consigliere nazionale dei populisti di destra dell’Udc elvetico, ha avanzato ufficialmente. Con una richiesta inviata direttamente al Governo federale elvetico.
Gli stranieri residenti in Svizzera e i frontalieri potrebbero così essere chiamati a contribuire al pagamento dei nuovi caccia dell’esercito svizzero. La richiesta di Kaufmann,

infatti, punta ad ottenere dall’esecutivo federale l’introduzione una tassa speciale per gli stranieri volta a coprire una parte dei costi del “Gripen”, il jet svedese della Saab destinato a diventare il nuovo guardiano dei cieli rossocrociati. Ad un prezzo, però, molto salato e per questo al centro, come del resto gli F-35 che l’Italia dovrebbe acquistare a breve, di diverse polemiche. I 22 nuovi caccia “Gripen”, pensati per prendere il posto degli ormai obsoleti Tiger hanno infatti un costo complessivo di circa tre miliardi di franchi.
Da qui la singolare proposta. Una tassa speciale da 250 franchi l’anno per gli stranieri residenti, e di 150 per tutti i frontalieri occupati nella confederazione. Questo perché, secondo il deputato dell’Udc zurighese Hans Kaufmann, «anche gli stranieri devono contribuire al pagamento del nuovo jet di difesa aerea». E calcolando che in Svizzera risiedono stabilmente 1,6 milioni di stranieri e che i frontalieri sono ormai arrivati complessivamente alla quota di 260mila il contributo sarebbe notevole. Secondo Kaufmann, infatti, «lo speciale balzello, farebbe affluire nelle casse elvetiche ogni anno, circa 450 milioni di franchi». Più o meno 400mila euro.
Questi i conti riportati dal quotidiano in lingua tedesca “Basler Zeitung” e da quello online in lingua francese “20minutes” che hanno dato risalto all’iniziativa. Ammantata, secondo lo stesso Kaufmann dalle più nobili intenzioni. «Ogni persona, anche se straniera, che risiede o lavora in Svizzera gode della protezione del nostro esercito. Che noi vogliamo assicurare loro. Ma per questo – sottolinea l’esponente dell’Udc svizzero – devono contribuire a mantenere i costi dell’impegno».
E se la proposta, che sarà valutata dal ministro della difesa elvetico, Ueli Maurer, anch’esso dell’Udc, dovesse passare ai frontalieri toccherà aprire il portafogli. E pagare, almeno in parte, i nuovi caccia svizzeri.

b.melazzini

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