“I Nuovi Varesini” è la mostra fotografica inaugurata ieri pomeriggio alla presenza dell’assessore Rossella Dimaggio presso la scuola secondaria di primo grado “Parini” di via Nino Bixio. La fotografa d’eccezione si chiama Cristina Dei Poli, ha 33 anni durante l’anno scolastico si è dilettata ad immortalare i volti dei bambini del Centro di Prima Alfabetizzazione: il progetto, nato dalla collaborazione tra Comune ed Ufficio Scolastico Territoriale e che si svolge dal 2010 nella scuola media di Giubiano,
festeggiava ieri la chiusura dell’anno scolastico. Un unicum nel panorama scolastico italiano, che per l’alfabetizzazione prevede di norma corsi pomeridiani all’interno dell’offerta formativa dei plessi di appartenenza o insegnanti itineranti, il Centro è stato voluto fortemente alla “Parini” dalla dirigente scolastica del Varese 4, Mara Caenazzo, capofila di “Rete Vie”, progetto che mette in connessione gli istituti comprensivi cittadini. Gli insegnanti del Centro sono Cinzia Milan, distaccata dall’UST di Varese, per la secondaria inferiore, Emanuela Vallenzasca e Romana Gerindi, educatrici comunali, per la primaria. I bambini stranieri appena arrivati a Varese, fatta regolare iscrizione alla scuola di appartenenza, vengono accolti nel Centro dove viene fatto loro un test preliminare di competenza linguistica; quindi intraprendono un percorso di prima alfabetizzazione che li porta in tre mesi a raggiungere la capacità di comprensione e produzione orale e scritta per orientarsi nel quotidiano: alla fine del percorso vengono accompagnati alle scuole di provenienza. Gli allievi della primaria, 35 per il presente anno scolastico, hanno frequentato una multiclasse (con bambini dalla seconda alla quinta) dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30: i bambini della prima iniziano il percorso direttamente nella scuola di provenienza. Si è lavorato con le immagini associate alle parole, proponendo gli argomenti della vita quotidiana, con alcune uscite sul territorio. I 30 ragazzi della secondaria hanno invece frequentato le lezioni quattro giorni nel centro e un giorno tornando presso la loro scuola di diritto, dove hanno avuto modo di incontrare e conoscere i loro insegnanti e i loro compagni. Hanno così iniziato ad imparare la lingua italiana, con l’obiettivo di conoscere anche i luoghi dove metteranno radici: perciò Cinzia li ha portati a fare la spesa, nei musei, per le vie cittadine. Anche nel loro caso ha funzionato l’interclasse, con allievi di prima, seconda e terza; molti di loro finito l’iter sono in grado di relazionarsi perfettamente con i futuri compagni e di possedere gli strumenti adeguati alla situazione da affrontare in classe; e da lunedì torneranno nelle loro scuole di quartiere.
La delicata idea di Cristina, diplomata in Tecnica Fotografica presso l’Accademia John Kaverdash di Milano e formatasi negli Stati Uniti dove ha realizzato diversi servizi di street photography e ritratto, nasce durante la presentazione del progetto ad ottobre. «Ne ero rimasta affascinata, così mi sono detta: sarebbe bello fotografare i bambini uno per uno per mettere in risalto la bellezza della loro diversità. Ognuna di queste piccole persone è un pezzo di mondo e averli in classe è un arricchimento culturale: un po’ come viaggiare assieme alle loro storie, e viaggiare è bellissimo».