Il liceo internazionale per l’innovazione degli istituti Olga Fiorini e Marco Pantani fa subito centro: tutti “maturi” gli studenti del primo ciclo del corso di studi che consegna il diploma in quattro anni. E per due studentesse si aprono le porte per uno stage post-diploma al Parlamento Europeo di Bruxelles. «Non una proposta di èlite, ma una sperimentazione che potrà essere il futuro per tutti gli studenti delle scuole superiori»: così il professor , che dal primo settembre prossimo sarà il nuovo preside degli istituti Fiorini e Pantani, promuove il primo esame di Stato effettuato dalla prima classe di studenti che hanno completato il ciclo quadriennale del liceo internazionale per l’innovazione.
«Se i ragazzi si sono tutti diplomati, sostenendo, ciascuno nell’indirizzo scelto, lo stesso identico esame dei maturandi che hanno completato il corso di studi nei canonici cinque anni, a ragion veduta possiamo dire che il modello funziona – spiega il preside in pectore – è una scuola impegnativa, che richiede più ore di presenza in classe, più materie nel biennio e una lingua straniera in più, ma non è una scuola di èlite o solo per chi è bravo, come dimostra la varietà di risultati ottenuti dai nostri diplomati».
Il ciclo quadriennale presto verrà esportato «in 100 scuole in Italia – annuncia il direttore di Acof – grazie ad un bando ministeriale in uscita, che si baserà sulla nostra esperienza»: con questa novità gli studenti, aggiunge Ghisellini, «terminano gli studi a 18 anni, come i loro parigrado europei».
Ed ecco che l’Europa è l’orizzonte a cui guardano gli studenti del liceo internazionale: due di loro, neo-diplomate, e , si sono aggiudicate le borse di studio messe in palio dagli istituti e dalla Casa d’Europa per uno stage all’Europarlamento, negli uffici di Bruxelles dell’onorevole . «Sarà come un Erasmus, ma più completo e più legato al mondo del lavoro – fa sapere Comi – importante anche per avere la consapevolezza di cos’è l’Europa, senza filtri, e per poter imparare a fare europrogettazione, una delle professioni del futuro».
A consegnare le borse di studio anche il sindaco , che ha spronato le studentesse: «Siete voi che dovete mettere a posto questa Italia che non funziona. Ma se siete qui è merito di questa “ragazzina” di 90 anni che abbiamo festeggiato un mese fa. Sono orgoglioso di averle dato il premio più importante della città e sono fortunato ad essere sindaco di una città che ha eccellenze scolastiche come questa». , come suo solito, fa esercizio di modestia: «Non posso dire che “io ho fatto”, è sempre lavorando insieme che si ottengono risultati. È anche il brontolare, è il lottare, è il muoversi guardando sempre avanti che ci porta nel futuro».