Che cosa c’entrano pasta, taralli, vino e mozzarelle con la tragedia di Rita Atria, la diciassettenne testimone di giustizia morta suicida dopo l’omicidio del giudice Borsellino a Palermo?
O con Placido Rizzotto, assassinato da Cosa Nostra perché stava dalla parte dei contadini?
Sono tutti prodotti nati dai frutti delle terre sottratte alla mafia che hanno incontrato una grande cooperativa di consumatori, che ha fatto dell’economia virtuosa il suo punto di forza.
«Come Coop Lombardia si è deciso, negli ultimi anni, di strutturare e articolare il nostro impegno su temi quali la promozione di un’economia sana, che coniughi la dignità del lavoro alla sostenibilità delle produzioni, dia concretezza ai nostri valori e ci aiuti a trasferire importanti messaggi ai nostri soci e ai cittadini: la bellezza dell’impegno per il proprio territorio, la qualità e la dignità del fare cooperativo come modello culturale ed economico alternativo a quello mafioso,
la necessità di una maggiore consapevolezza sui temi della legalità -spiega Alfredo de Bellis, vicepresidente di Coop Lombardia – Lo facciamo “seminando consapevolezza e coltivando responsabilità” insieme alla rete di Libera sul nostro territorio». La Cooperativa, che già ospitava i prodotti di Libera Terra a scaffale, ha avviato un importante percorso di sensibilizzazione, rivolto ai soci e ai consumatori, affinché cresca in loro maggiore consapevolezza sui temi della legalità e la volontà di impegnarsi in prima persona per supportare l’attività di Libera sul territorio lombardo e i progetti di riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie. Tra le varie attività che articolano il progetto «Coltivare Responsabilità», i Campi Liberi rivestono un ruolo fondamentale e di prim’ordine.
Sono Campi di impegno e formazione che vede i dipendenti e i soci Coop passare una settimana (da lunedì a domenica) presso le Cooperative di Libera Terra che si occupano di coltivare i terreni confiscati alle mafie nel sud Italia.
Puglia, Sicilia, Campania, Calabria. È in queste regioni che si sviluppa la filiera produttiva di Libera Terra Mediterraneo, con l’obiettivo di creare aziende cooperative autonome, durature, in grado di offrire lavoro, creare indotto positivo e proporre un sistema economico virtuoso.
Unica nel panorama della grande distribuzione, Coop ha creduto nel progetto Libera Terra fin dalle origini.
È stata fatta molta strada dalla comparsa sugli scaffali dei primi pacchi di pasta e delle prime bottiglie di vino con l’etichetta Libera Terra e le vendite totali di questi prodotti sono in continua crescita.