I profughi in parrocchia a Luvinate «Il Comune sia coinvolto»

La comunità pastorale pronta a raccogliere l’appello del Papa. Frenata del sindaco: «Siano assicurate la legalità e la sicurezza»

– La comunità pastorale Sant’Eusebio, che raccoglie le parrocchie di Casciago, Luvinate, Morosolo e Barasso, è pronta ad accogliere profughi e rifugiati che stanno invadendo ormai da mesi l’Italia e l’Europa.
Seguendo l’appello di e l’invito dell’arcivescovo di Milano , il parroco don si è detto disponibile all’accoglienza. L’annuncio è giunto dal pulpito durante le messe festive ed è stato pubblicato anche sul foglio degli avvisi parrocchiali.

«Stiamo verificando la possibilità di sistemare la canonica di Luvinate per poter ospitare dei rifugiati», ha detto il prevosto.
Un’ipotesi ancora da verificare, ma la volontà del sacerdote è quella di accogliere; la casa che era occupata dal parroco di Luvinate è disabitata dal 1997, anno in cui la parrocchia si è unita con quella di Casciago. Si tratta di uno stabile piuttosto grosso, composto da tre piani e dotato di quattro servizi igienici. Come tutti gli edifici datati e disabitati da un po’

di tempo, necessita comunque di alcuni interventi.
Il parroco ha fatto appello ai fedeli della sua comunità: «Chiediamo la disponibilità di volontari per creare un clima di aiuto, superando le diffidenze», l’invito di don Norberto ai parrocchiani, che se disponibili possono rivolgersi ai sacerdoti della comunità.
Se la questione accoglienza dei profughi sarebbe gestita dal prevosto e dai volontari della parrocchia, la sicurezza e l’integrazione degli ospiti sono di competenza comunale. Il sindaco di Luvinate , il quale ha appreso dell’idea di don Norberto dalla lettura degli avvisi in chiesa, ha scritto una lettera al parroco, anche perché diversi cittadini hanno contattato proprio il sindaco per avere maggiori dettagli.

«Ogni realtà ha naturalmente la libertà di disporre dei propri spazi secondo le finalità che ritiene opportune – afferma Boriani – Come amministrazione comunale ci sta però a cuore quello che ci compete, ovvero la sicurezza e l’integrazione, la legalità e l’accoglienza, obiettivi su cui peraltro da tempo lavoriamo nel silenzio ma con molta operosità, nella scuola e a favore di alcune famiglie».
Il primo cittadino chiede che il Comune venga informato e coinvolto e che si evitino strumentalizzazioni politiche. «Qualora si concretizzasse questa ipotesi – scrive il sindaco – siamo certi che la parrocchia interpellerà e coinvolgerà per tempo anche l’amministrazione comunale, ben sapendo che oltre alla lodevole attività dei volontari occorrono impegno e professionalità. Se saremo coinvolti siamo disposti a dare una mano».
Il sindaco di Casciago ,che ha avuto un colloquio telefonico con il parroco, è pronto a collaborare: «In paese vivono già diverse famiglie straniere e problemi di integrazione non ce ne sono. Il Comune ha poche risorse ma siamo pronti ad aiutare. L’appello del Papa è condivisibile».