Roma, 16 giu. (Apcom) – Un’equipe di ricercatori dell’Università di Bologna avrebbe identificato grazie all’analisi del Dna i resti di Michelangelo Merisi, in arte Caravaggio, con una “probabilità dell’85%”.
Caravaggio, che soffriva di sifilide e forse di saturnismo (avvelenamento da piombo), morì nel 1610 a Porto Ercole, forse in seguito ad un colpo di sole o per paludismo: nel 1956 i resti furono però dissotterrati dal cimitero per essere gettati nell’ossario della chiesa.
Nello scorso dicembre erano stati prelevati dei campioni di Dna dai resti contenuti nell’ossario, appartenuti a circa 200 persone; le ossa di Carvaggio sarebbero state identificate grazie all’età (38-40 anni), l’epoca del decesso e un contenuto elevato di piombo, dovuto al saturnismo.
(fonte Afp)
Mgi
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