Ieri Carlo Soldo, oggi Baiano. Per fare la storia contro tutto

Stagione 1988-89, Varese in C2. Sui seggiolini della tribuna centrale siedono Riccardo Scandroglio (presidente) e Luigi Ossola (ds). Il 7 febbraio 1988 succede qualcosa di strano, imponderabile. Il Varese affronta il Treviso a Masnago. E cosa dovrebbe stupirci, direte voi. Beh, dovete sapere che qualche giorno prima il Varese era ufficialmente fallito. Un fallimento che inevitabilmente avrebbe (ed aveva) portato a stipendi non pagati, ingiunzioni da parte degli sponsor, personaggi fantomatici che sparivano. Ma vi sorgerà

una domanda. Sicuri che stiamo parlando del febbraio 1989? Perché sembra troppo simile al terrore che ci fa tremare dal 23 febbraio 2017. Per questo scriviamo quella straordinaria formazione per inciderla sul velodromo del Franco Ossola: Fadoni, Lopez, Gioria, Melosi, Fumagalli, Serami, Mazzola, Testa, Porciatti, Raza, Bresciani, Majerna, Verdicchio, Gandini, Parisi, Gespi. E poi lui: Carletto Soldo. Senza dimenticare il preparatore atletico, un certo Ciro “o’professore” Improta (lo conoscete, vero?). Che riuscì a portare una squadra di pazzi ad una salvezza straordinaria e senza patemi. Era un febbraio freddo, proprio come oggi. Era una squadra “fallita”, proprio come sembra (ma non lo è) oggi. Si dovevano affrontare Casale, Legnano in casa e la Pro Sesto al “Breda”: proprio come oggi. Sarebbero state tante battaglie. Ma il Varese resistette. Con un bomber da 5 gol (Verdicchio), con un curatore fallimentare, senza acqua calda. Si vinse con il Casale, si perse all’85’ con i lilla, si pareggiò al Breda. Ma soprattutto ci si salvò. Con un rendimento di 5 vittorie, 8 pareggi e solo 2 sconfitte. E, in particolare, dalla 25a giornata – quella cui è giunto il girone A della serie D 2016/2017 – il Varese raccolse 16 punti. Ne basterebbero, ci sbilanciamo, 4-5 in più per portare a casa il campionato. Alla faccia di avvocati e tribunali. Per poter raccontare tra 30 anni: «Mi ripeti quella formazione, nonno?» «Certo: Pissardo, Talarico, Ferri, Viscomi, Granzotto, Rolando, Benucci, Bottone, Becchio, Giovio, Gucci, Bordin, Grillo, Scapolo, Luoni, Simonetto, Bonanni, Ortolani, Gazo, Cusinato, Vingiano, Tortolero, Zazzi, Innocenti, Lercara, Moretti, Scapini, Piraccini. Una rosa enorme, assurda per una serie D. Ma non ne ho dimenticato neanche uno. Anzi sì: Francesco Baiano in Soldo, il mister.» Forza ragazzi.n