Il Baff è già nel futuro «Un festival europeo»

BUSTO ARSIZIO Il Baff abbatte i confini e guarda all’Europa: «Dall’anno prossimo il festival avrà una dimensione europea». L’obiettivo è il 2020, per costituire un distretto culturale in collaborazione con l’amministrazione comunale che ha già lanciato il suo progetto Busto 20-20 per centrare gli obiettivi del settennato fissati dall’Unione Europea. Oltre alle questioni relative all’energia e alla mobilità, anche la cultura potrà essere un veicolo di integrazione europea: i programmi Media e Mediaplus della UE potranno garantire anche finanziamenti a questo sviluppo del BA Film Festival.

«Ci stiamo già organizzando per aprirci all’Europa già nell’edizione 2014 del Baff – spiega il direttore organizzativo della rassegna Marco Crepaldi – per aderire a questi programmi europei dovremo garantire un 75% di contenuti da produzioni o coproduzioni europee, soprattutto da Paesi emergenti dell’Est e del Nord Europa, e almeno dieci nazioni comunitarie coinvolte».

Lo sforzo è già partito, e vedrà i primi frutti già da questa edizione: «Già nel palinsesto di quest’anno abbiamo previsto degli assaggi in prospettiva europea» annuncia il direttore dell’Icma Andrea W. Castellanza, riferendosi al film di produzione polacca (“L’estate in campagna” di Radek Wegrzyn) che è stato inserito in concorso, ma anche ad altre proiezioni internazionali che entreranno a far parte del programma del festival, come il libanese “E ora dove andiamo?” di Nadine Labaki.

«Ma dall’anno prossimo – prosegue Castellanza – la programmazione avrà una più spiccata vocazione internazionale». L’obiettivo è fare rete per crescere e aprirsi all’esterno: «Non è esterofilia fine a se stessa, né una mera caccia ai fondi comunitari, ma piuttosto la necessità di allargare gli orizzonti ed esportare un modello che in queste 11 edizioni si è dimostrato vincente» spiega Andrea W. Castellanza.
Andrea Aliverti

b.melazzini

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