E’ stato proclamato in data odierna, venerdì 8 settembre, uno sciopero dei lavoratori delle imprese e dei servizi aeroportuali di handling, del comparto aereo, aeroportuale e dell’indotto di aeroporti, nonché del personale dipendente delle aziende di trasporto aereo settore handlers. Lo sciopero è stato indetto da diverse sigle sindacali, tra cui la Cub Trasporti per motivazioni per lo più legate al rinnovo del contratto collettivo che è atteso da sei anni. I sindacati coinvolti contestano diverse questioni, tra cui l’inadeguatezza degli aumenti salariali proposti e l’aumento dell’orario di lavoro senza un adeguato compenso economico.
Stando all’ENAC (l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, N.d.R.), saranno assicurati tutti i voli e i voli charter, schedulati in partenza nelle fasce orarie 7/10 e 18/21, tutti i voli charter da/per le isole regolarmente autorizzati o notificati anteriormente alla data di proclamazione dello sciopero e l’arrivo a destinazione di tutti i voli nazionali in corso al momento dell’inizio dello sciopero. Inoltre sarà garantito l’arrivo a destinazione negli aeroporti nazionali dei voli internazionali con orario stimato non oltre trenta minuti dall’inizio dello sciopero stesso e tutti i collegamenti intercontinentali in arrivo, compresi i transiti su scali di portata nazionale.
L’effetto immediato dello sciopero si riflette nelle operazioni della compagnia aerea italiana Ita Airways, che ha annunciato la cancellazione di 30 voli nazionali in concomitanza con lo sciopero. La compagnia ha messo in atto un piano straordinario per limitare i disagi dei passeggeri, cercando di riprenotare il maggior numero possibile di viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni sui primi voli disponibili. Si stima che il 55% dei passeggeri interessati riuscirà a volare nella stessa giornata dello sciopero.
Il comunicato stampa della Cub Trasporti
Gli aumenti salariali sono inconsistenti. A fronte di una vigenza contrattuale di 10 anni, e una perdita salariale in riferimento al costo della vita di 400 euro al mese, si propongono 250 euro complessivi e spalmati in tre anni. Anziché cancellare le 24 ore incrementali concesse nel precedente rinnovo contrattuale, verrà formalizzato un aumento dell’orario a 38,5 ore settimanali senza nessun adeguamento economico.