Il centro di Varese è invaso dal degrado: paura tra residenti e commercianti

Il video virale di un clochard immigrato in stato di alterazione sotto i portici di corso Moro a Varese ha rapidamente reso noto il crescente degrado e gravi problemi di sicurezza che da tempo si stanno diffondendo nel centro città

Il centro storico di Varese, un tempo sinonimo di bellezza, sicurezza e attrattiva turistica, sta vivendo una fase di degrado che preoccupa residenti e commercianti. L’ultimo episodio, immortalato in un video che ha rapidamente fatto il giro della rete, mostra un immigrato disteso sotto i portici di corso Moro, visibilmente alterato. Non è chiaro se l’uomo fosse sotto l’effetto di alcol o droghe, ma la scena che ha offerto ai passanti ha suscitato sgomento e preoccupazione. Tra boutique eleganti e vetrine illuminate, il contrasto tra la ricercatezza dell’ambiente e lo stato di abbandono sociale rappresentato dall’uomo disteso a terra è stridente. Questo episodio, purtroppo, non è un caso isolato ma sembra far parte di un fenomeno più ampio che sta interessando la città.

Un centro storico a due velocità

Varese, soprattutto nelle ore serali, appare spaccata tra due mondi: da un lato il fervore delle attività quotidiane, con negozi e locali affollati, dall’altro, al calar del sole, emergono scene di degrado e tensione sociale. I portici, che dovrebbero essere luogo di passeggiate tranquille e shopping, diventano teatro di schiamazzi, alcolismo e comportamenti trasandati. Giovani che urlano, disperati che vagano in stato confusionale, e situazioni che minano la percezione di sicurezza della cittadinanza. La preoccupazione è cresciuta anche a causa di episodi tragici, come l’omicidio di Sharon Verzeni per mano di Moussa Sangare a Terno d’Isola, che ha fatto temere possibili emulazioni o atti di violenza simili anche in città.

Timori e insicurezza tra i residenti

Il disagio è palpabile soprattutto tra chi vive o lavora in centro. Alcuni residenti raccontano di sentirsi insicuri quando escono per le commissioni quotidiane o quando rientrano a casa la sera. La presenza di persone in stato alterato, spesso aggressive o minacciose, ha cambiato la percezione del centro storico, che ora viene visto come un luogo rischioso. «Non ci sentiamo più al sicuro – dicono in molti -. Chi vive qui sta pensando di trasferirsi altrove». Questa sensazione di insicurezza non proviene da persone con atteggiamenti ostili o pregiudizi, ma anche da cittadini impegnati nel sociale, come Maura Aimini, una figura nota nel volontariato locale. Sebbene la presenza delle pattuglie della polizia offra un minimo di conforto, queste persone necessitano di cure, non solo di interventi repressivi.

Le forze dell’ordine e il dilemma della gestione

La situazione solleva interrogativi sulla capacità delle forze dell’ordine di gestire fenomeni complessi come quello del degrado urbano e della marginalità sociale. Gli agenti, pur svolgendo il loro dovere con professionalità, si trovano spesso di fronte a persone che richiederebbero un intervento sanitario o sociale più che punitivo. Tuttavia, il problema non si risolve solo con la presenza delle forze dell’ordine. È necessario un approccio integrato che coinvolga i servizi sociali, la sanità e la comunità locale per affrontare alla radice le cause del disagio che porta molte persone a vivere in condizioni di emarginazione.

Un appello alla cura e alla prevenzione

Il grido di allarme che arriva dai residenti di Varese è anche un invito a ripensare il modo in cui la città gestisce il suo patrimonio umano e urbano. Il centro storico non può diventare una zona franca dove degrado e abbandono prendono il sopravvento: serve un intervento concertato che riporti sicurezza e decoro.