VARESE Il cibo esotico, questa volta, era meglio evitarlo. Ne sa qualcosa la polizia di Stato, protagonista di un’operazione che ha portato alla chiusura di un noto ristorante cinese di Varese. Si tratta della «Pagoda» di viale Aguggiari che, dal mezzogiorno di venerdì, ha la saracinesca abbassata.
L’operazione, condotta dalla squadra volanti della questura di Varese in collaborazione con il reparto di prevenzione al crimine di Milano, l’ufficio provinciale del lavoro e l’Asl, ha portato infatti al sequestro di circa 15 chili di cibo avariato.
Tra gli alimenti, che venivano conservati in una ghiacciaia, senza divisione e senza rispettare le norme per la corretta conservazione, sono stati rinvenuti soprattutto involtini primavera, ravioli e pesce. Che definire fresco è un eufemismo. Secondo la polizia il locale, oltre alla questione del cibo, presentava alti livelli di sporcizia, sia nelle cucine che in altre parti della struttura. Il livello di igiene era fuori norma in quasi tutto l’esercizio, motivo per cui l’Asl ne ha disposto l’immediata chiusura. Ma i guai per i gestori non finiscono qui. Durante i controlli, è emerso che su otto dipendenti, tre erano a nero. E uno di questi, un cittadino cinese del 1982, è risultato clandestino. Subito è scattata la procedura di identificazione in questura, mentre il soggetto è stato accompagnato al centro di identificazione.
s.bartolini
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