Si parla spesso di rinnovare i luoghi storici della città, riportandoci i giovani. Si dibatte su come declinare sulle esigenze di oggi gli sazi di ieri.
A Masnago la scommessa è stata vinta: negli spazi attrezzati della Società di Mutuo Soccorso di via Amendola è stato attivato un centro estivo a cui possono iscriversi tutti i bambini dai tre ai 12 anni.
Le attività sono iniziate il 16 giugno e finiranno il 5 settembre grazie al “Cavedio dei piccoli”. Frequentare le attività per una settimana costa 70 euro a bambino, quota pasto compresa.
Nello spirito della Società di mutuo soccorso ci sono riduzioni per chi ha più figli. Inoltre, per venire incontro alle esigenze delle famiglie è possibile prenotare una settimana con l’altra o anche una sola giornata.
I bimbi hanno l’opportunità di giocare liberamente, fare i compiti per un’ora al giorno, mettersi alla prova nei laboratori di teatrali e linguistici, di approccio alla musica, di manipolazione e riciclo creativo, di raccolta e creazione di fiabe, di creazione giocattoli. Ad assisterli c’è personale laureato in scienze dell’educazione, della comunicazione e educazione fisica.
Nessuno si annoia e le giornate si svolgono in armonia e serenità.
Ai ragazzi è offerta la possibilità di praticare diversi sport e di andare in piscina nella struttura del Tennis Club di Casciago. Ci sono momenti di giochi di società come scacchi, dama, o inventati dai ragazzi stessi.
Sono inoltre previste visite guidate in luoghi di interesse culturale elaboratori artistici o di antichi mestieri, e momenti di festa a cui partecipano tutte le famiglie. Un momento importante anche per creare nuove amicizie e relazioni sociali.
Il motto del centro estivo è quello di vivere il gioco come pedagogia. «Il gioco in tutte le culture del mondo è un’attività naturale e istintiva, che accompagna gli individui dall’infanzia fino all’adolescenza» spiega la brochure di presentazione dell’attività .
«Il gioco permette al bambino di vivere un maggior numero di esperienze e giocare insieme permette ai singoli individui di scoprire quali sono i propri interessi e, conseguentemente, scoprire l’interesse dell’altro. Questo stimola responsabilità: i ragazzi riescono naturalmente a mediare i singoli interessi in un disegno collettivo, nell’orizzonte della loro crescita».
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