Nella notte di venerdì 15 luglio c’è stato un tentativo di colpo di stato in Turchia compiuto dall’esercito. Per tutta la sera e la notte si sono susseguite notizie confuse di scontri, spari ed esplosioni ad Ankara, Istanbul e nelle principali città del paese: sembra che nelle violenze siano morte almeno 265 persone e circa 3 mila militari sono stati arrestati.. Le immagini mostravano le principali città del Paese sotto il controllo dell’esercito, protagonista del golpe armato.
Il colpo di stato, non è chiaro se operato dall’esercito o se da una fazione dell’esercito, è iniziato intorno alle 22 (ora italiana). Ankara, la capitale, è stata presa d’assalto con militari nelle strade e raid aerei nei cieli della città. A Istanbul i ponti sul Bosforo sono stati bloccati dai mezzi blindati dell’esercito. I principali aeroporti del Paese hanno soppresso i voli in partenza e in arrivo, i social network hanno gravi problemi di funzionamento e la TV di stato è stata presa d’assalto e conquistata dalle forze militari.
Il presidente Erdoğan – che ha parlato alla nazione verso le 23.30 in diretta su uno smartphone – ha dato la colpa del golpe al suo avversario politico Fethullah Gülen, il quale però ha smentito qualsiasi suo coinvolgimento. È molto difficile capire con certezza cosa stia succedendo in Turchia, ma dalle informazioni disponibili sembra che il colpo di stato per il momento non sia riuscito.
Erdogan ha invitato la gente a riversarsi per strada per difendere la democrazia contro l’oppressione militare ed effettivamente dopo le sue parole centinaia di persone hanno sfidato la legge marziale e il coprifuoco proclamati dall’esercito. Riguardo Erdogan ci sono state molte notizie non confermate secondo le quali avrebbe preso un aereo per lasciare la Turchia, diretto all’estero per chiedere asilo politico.
All’alba di sabato, però, Erdoğan ha parlato in diretta sulla televisione privata NTV dall’aeroporto Ataturk di Istanbul: ha detto che il governo eletto dal popolo – cioè il suo – è ancora al potere, che il colpo di stato è destinato a fallire e che i militari che lo hanno sostenuto pagheranno «un prezzo altissimo». Erdoğan ha anche detto che i golpisti hanno tentato di ucciderlo, riferendosi a un’esplosione avvenuta venerdì nella città di costiera di Marmaris.
Le notizie che arrivano dal Paese sono molto frammentarie. Nelle immagini diffuse dalla BBC, si sono viste scene da vera e propria guerra civile, in cui i militari non hanno esitato a spaventare la folla con sventagliate di mitra in aria, cercando così di mantenere ben saldo il controllo delle città.
Gunfire heard on bridge over Bosphorus, Istanbul as military coup unfolds in Turkey https://t.co/kmgak0Sgku https://t.co/YveH01ZF9w
— BBC Breaking News (@BBCBreaking) 15 luglio 2016
La situazione è ancora in evoluzione ma sembra ormai che il colpo di stato sia destinato a fallire: la polizia infatti sta avendo la meglio su quella parte di esercito che ha provato a rovesciare il governo e la situazione sembra oramai tornata ampiamente sotto il controllo del governo legittimo. La polizia dice che ci sono ancora scontri in corso, ma che non dovrebbero durare ancora a lungo. Non si hanno al momento informazioni su eventuali stranieri, europei o italiani, presenti nel Paese.