«La piscina Manara non deve chiudere». L’appello della Busto Nuoto all’amministrazione in vista del mese di settembre, quando le 150 atlete del “sincro” rischiano di rimanere senza un impianto per le note vicende legate al caso della fidejussione giudicata non valida dall’Autorità Anticorruzione presieduta dal magistrato . Ma il vicesindaco rassicura le “Draghette” del presidente : «Capisco le loro preoccupazioni, ma nell’immediato non c’è nessun rischio».
Un’eccellenza sportiva bustocca, una delle tante, che rischia di impantanarsi nei problemi burocratici dell’appalto della piscina Manara. Nel palmares della Busto Nuoto ci sono «33 titoli italiani, più un oro e un argento conquistati ai mondiali Master del 2012 e uno storico scudetto conquistato nel 2012» come ricorda il presidente Borroni, ma anche l’organizzazione di «un campionato italiano di nuoto sincronizzato» e della «Coppa Comen del 2011 che ha visto dare spettacolo a Busto oltre 300 atlete provenienti da ben 25 nazioni da tutto il mondo».
Ma ancora le “Draghette” non sanno se il prossimo 18 settembre la loro preparazione potrà ripartire regolarmente. «La nostra prima preoccupazione è che l’impianto di via Manara non debba chiudere in seguito alle vicende emerse nelle scorse settimane – affema Borroni, facendo riferimento al “caso” della fidejussione che potrebbe portare entro fine mese alla revoca dell’affidamento della gestione della piscina a Sport Management – da oltre dieci anni teniamo alto il nome di Busto vincendo in Italia ed all’estero, ora speriamo di poterlo continuare a fare. Siamo una realtà locale, storica, di grande prestigio e tradizioni, capace di ottenere risultati eccezionali e vorremmo continuare a crescere nelle condizioni più idonee».
Un appello all’Amministrazione a scongiurare «il timore che questa splendida tradizione vincente rischi di arrestarsi per motivi che nulla hanno a che vedere con la qualità delle atlete e dei tecnici». Borroni chiede per le 150 tesserate del “sincro” le «condizioni necessarie per continuare a rappresentare con onore Busto Arsizio nelle competizioni nazionali ed internazionali», vale a dire «poter contare su una palestra, su spazi acqua adeguati e su orari che ci consentano di far allenare le atlete in maniera consona».
Dal canto suo, il vicesindaco e assessore allo sport ribadisce quanto già riferito dal sindaco in persona ai responsabili della società: «Capisco molto bene le preoccupazioni per la situazione che si è creata, ma nell’immediato non c’è nulla di cui la Busto Nuoto debba preoccuparsi. Stiamo valutando proprio in questi giorni le iniziative da prendere dopo la delibera dell’Anac. Faremo tutto quello che si può fare per gestire la situazione».