I numeri sono gli stessi, le valutazioni agli antipodi. “Fare comune Gorla Maggiore” e l’opposizione “Insieme per Gorla” hanno una lettura differente di quanto emerge dal bilancio consuntivo elaborato dalla giunta del sindaco .
L’esordio della disamina dell’opposizione non lascia dubbi sul suo orientamento: nella sua valutazione si parla di «sconcertante verità». Di sconcertante, a suo avviso, vi è che «sono aumentate le spese per la gestione amministrativa e sono diminuiti i fondi per le associazioni e per i giovani». In più. Per “Insieme per Gorla”, il piatto sembra piangere anche sul versante delle iniziative culturali e della riqualificazione del patrimonio urbano. Per il primo cittadino, però, le accuse sono di quelle che non reggono.
«Già in occasione del bilancio di previsione l’opposizione aveva detto delle inesattezze – ribatte – come il fatto che avremmo aumentato del 30 per cento le spese generali del comune e avremmo diminuito del 15 per cento quelle dei cittadini, i dati oggettivi dicono esattamente il contrario; vorrei far notare che Gorla Maggiore, dal 2009, sta riducendo progressivamente le spese per il personale; nel 2018 si vedrà un aumento di tali spese ma è dovuto al fatto che abbiamo portato il contratto di tutti i dipendenti a trentasei ore per l’esigenza di rafforzare ulteriormente i servizi».
Per Zappamiglio le criticità devono essere individuate in ben altro ambito. Precisamente «nel fatto che da molti anni dobbiamo fare i conti con una diminuzione dei trasferimenti dallo Stato e con il fatto che siamo stati spossessati, come comune, del nostro potere d’acquisto ogni anno». Eppure, dice, «nonostante queste indubbie difficoltà siamo riusciti a mantenere lo stesso livello dei servizi che avevamo nel 2008-2009; Sfido chiunque, comunque, a dirmi quali servizi abbiamo in meno rispetto al 2009. Diminuzioni non ce ne sono state». E sulla contrazione delle spese per il sociale evidenziata da “Insieme per Gorla” replica: «quest’amministrazione ha dato alle associazioni cittadine contributi che nessuna, tranne forse quella di Paolo Albè, aveva dato prima».