Il Consiglio regionale boccia le mozioni sullo Ius scholae. Cosentino: “La cittadinanza va meritata”

Il Vice Presidente dell'assemblea e Capogruppo di Lombardia Ideale spiega la posizione contraria alla "forzatura" di Pd e 5Stelle: "I figli degli stranieri devono dimostrare di essere realmente integrati, di conoscere e rispettare la nostra cultura e le nostre leggi: tutto ciò è possibile solo attraverso una profonda maturazione in un numero significativo di anni di vita sul nostro territorio, non basta un ciclo di studi”

MILANO – “L’aula del Consiglio regionale ha giustamente respinto le mozioni presentate dalle opposizioni sullo Ius scholae”. Lo dichiara Giacomo Cosentino, Vice Presidente del Consiglio regionale e Capogruppo di Lombardia Ideale.

“Siamo fermamente contrari – spiega Cosentino – alla forzatura, tutta ideologica, della sinistra che vorrebbe distribuire disinvoltamente la cittadinanza italiana ai figli degli stranieri che abbiano semplicemente completato un ciclo di studi nel nostro Paese. Innanzitutto – sottolinea -, non è un tema all’ordine del giorno in quanto siamo già tra le nazioni che ogni anno ne conferiscono di più. In ogni caso l’estensione che pretendono Pd e 5Stelle non è ammissibile per una serie di ragioni che riteniamo fondamentali”.

“La cittadinanza – prosegue il Capogruppo di Lombardia Ideale – va meritata, compresa e valorizzata; per ottenerla bisogna dimostrare di essere realmente integrati, di conoscere e rispettare la nostra cultura e le nostre leggi: tutto ciò è possibile solo attraverso una profonda maturazione in un numero significativo di anni di vita sul nostro territorio”.

“Ricordo anche che in diversi Paesi, assolutamente civili e democratici – aggiunge -, è stato introdotto un esame per verificare che gli stranieri e i loro figli abbiano acquisito le competenze linguistiche, normative e culturali necessarie per ottenere la cittadinanza. Una scelta che condividiamo e rilanciamo”.

“Voglio infine rammentare a chi si riempie la bocca di ‘diritti’ – conclude Cosentino – che nessun diritto è precluso ai cittadini stranieri che vivono regolarmente in Italia, tantomeno ai minori cui è garantita l’istruzione, l’accesso a tutte le cure, la possibilità di praticare sport e naturalmente di lavorare, senza alcuna limitazione. Quindi basta provocazioni strumentali: la cittadinanza italiana non si regala, va concessa, a tempo debito, a chi la merita”.