«Il derby più assurdo? In finale di Korac»

Come ci manca il “nemico” Roberto Premier: «Milano-Varese in una palestrina a Bruxelles. Fu pazzesco. Poz uragano che fa bene. Domenica vinci con la voglia. Scudetto ’89: volete indietro pure i premi?»

Con la maglia dell’Olimpia Milano, Roberto Premier di derby contro Varese ne ha disputati davvero tanti, affrontando sul campo personaggi che sono tuttora il presente del club biancorosso, come Cecco Vescovi e Max Ferraiuolo. «Ma la sfida più assurda, per il contesto nel quale fu disputata, fu sicuramente la finale di Coppa Korac del 1985, giocata a Bruxelles, in un palazzetto davvero troppo piccolo e angusto, col pavimento in linoleum che faceva assomigliare il tutto a una vecchia palestra di qualche decennio prima, anziché ad una struttura moderna» ricorda l’ex guardia della Philips. Cornice davvero misera per un match di tale prestigio e tradizione. «Perché Varese-Milano rappresenta il duello che ha dato probabilmente vita agli scontri più epici della nostra pallacanestro, a cominciare ovviamente dall’epoca d’oro della grande Ignis e del Simmenthal».

Palazzetto dello Sport di Varese, 27 aprile 1969, palla a due della finale del campionato 1968-69 Varese - Milano, vinta dalla squadra di casa

Palazzetto dello Sport di Varese, 27 aprile 1969, palla a due della finale del campionato 1968-69 Varese – Milano, vinta dalla squadra di casa

Oggi l’Olimpia, targata Emporio Armani, è la signora indiscussa del basket italiano. E può quindi permettersi di concentrare i maggiori sforzi oltre confine, nel tentativo di affermarsi a livello europeo.
«Io credo che la ragione per cui Milano ci ha abituati ad inizi di campionato non esaltanti sia dovuta al fatto che la maggiore attenzione è concentrata, in questo momento della stagione, sull’Eurolega – analizza Premier – Qualificarsi alla fase successiva è obiettivo primario e irrinunciabile, per cui ci sta che la coppa abbia un occhio di guardo, considerando poi che in campionato è sufficiente poi infilare una sequenza di 3-4 vittorie per riportarsi velocemente in vetta al gruppo».

Mike D’Antoni della Philips Milano in azione contro la DiVarese a Masnago

Mike D’Antoni della Philips Milano in azione contro la DiVarese a Masnago

Varese invece è andata incontro in estate a una vera e propria rifondazione. «E io credo che un periodo di assestamento, alla luce dei grandi cambiamenti operati, sia più che necessario: è cambiato l’allenatore, sono cambiati i giocatori ed è cambiato tutto anche nel gioco – sottolinea l’ex rivale – Gli alti e bassi fanno parte di questo processo in atto, ma il potenziale c’è eccome e la squadra lo ha dimostrato anche nelle sconfitte. Domenica poi, com’è stato contro Cantù, ci saranno la spinta emotiva data dal derby e l’effetto-Masnago a sostenere i biancorossi».
Ma è proprio sotto il profilo caratteriale e mentale che la squadra di Pozzecco ha dato, di recente, segnali negativi. «E in queste situazioni è nell’aiuto dei compagni e nella forza del gruppo che si devono trovare le risorse per uscire, tutti insieme, da un momento del genere».

Roberto Premier al tiro contro Meo Sacchetti in un epico scontro tra Varese e Milano a Masnago

Roberto Premier al tiro contro Meo Sacchetti in un epico scontro tra Varese e Milano a Masnago

A spingere i suoi ragazzi ci sarà, come sempre, il Poz. «Che a Varese è arrivato come un uragano, dopo aver fatto molto bene a Capo d’Orlando – commenta Premier – Io credo che la nostra pallacanestro abbia bisogno di personaggi come Gianmarco, capaci di riaccendere un interesse su questo sport che si era perduto. Sotto il profilo tecnico, servono i giocatori giusti e grande capacità di farsi capire, per trasmettere la propria idea di basket. E poi, quando ti trovi ad affrontare una partita come il derby, io credo che fattori come voglia e agonismo tendano a prevalere sulle tattiche».

Il canestro, prima convalidato ai toscani e poi annullato, segnato all’ultimo secondo nell’indimenticabile finale playoff tra Enichem Livorno e Philips Milano, vinta dai lombardi tra polemiche feroci

Il canestro, prima convalidato ai toscani e poi annullato, segnato all’ultimo secondo nell’indimenticabile finale playoff tra Enichem Livorno e Philips Milano, vinta dai lombardi tra polemiche feroci

È tornato all’improvviso d’attualità lo scudetto conquistato da Milano, ai danni della Enichem Livorno, esattamente 25 anni, nel 1989, con quell’indimenticabile finale playoff risolta in gara-5 con il canestro della vittoria negato dagli arbitri, sulla sirena, ai toscani. «Sono rimasto meravigliato – dice Premier – Ritengo che l’ex magistrato (Pierfrancesco Casula, ndr), autore del libro nel quale è sostenuta la tesi delle pressioni politiche a nostro favore, avrebbe dovuto, se aveva questi sospetti, sollevare la questione quand’era ancora nell’esercizio delle sue funzioni, e non ora. Speriamo – conclude stemperando il tutto con un sorriso l’ex guardia della Philips – che nessuno venga a chiedermi indietro il premio scudetto».