A tu per tuGiovanni Castiglioni e le strategie per MvAgusta: «Oggi serve una riorganizzazione industriale» – Sarà il colosso americano Polaris il nuovo socio pronto a rimpiazzare Daimler e rilanciare così Mv Agusta? Voci sempre più insistenti indicano nella multinazionale di Minneapolis, che ha fatto registrare due miliardi di dollari di ricavi, grazie ai suoi prodotti come quad, vetture elettriche e golf cart, il candidato più credibile ad affiancare Giovanni Castiglioni alla guida dello storico marchio varesino,
che sta vivendo una fase alquanto travagliata della sua esistenza.
Dal quartier generale della Schiranna bocche cucite rispetto all’ipotesi Polaris, ma qualcosa sta sicuramente bollendo in pentola.
«Non posso né confermare né smentire la questione Polaris – afferma il patron Giovanni Castiglioni – È un marchio che conosco bene. Ci può essere qualcosa con Mv Agusta? A oggi non c’è nulla ma si tratta di due gruppi complementari e quindi non si può escludere nulla». Di più il presidente di Mv Agusta non dice, ma con l’imprenditore varesino ragioniamo a voce alta sul presente e sul futuro dello storico marchio varesino che oggi sta soffrendo una grave crisi di liquidità, con molti dipendenti in cassa integrazione e con la richiesta di concordato di continuità in corso.
«L’azienda oggi ha bisogno di una ristrutturazione industriale – sottolinea Castiglioni – per ritornare a concentrarsi sui prodotti di alta gamma; Mv Agusta ha fatto il passo più lungo della gamba. La grande crescita che abbiamo conosciuto ha comportato l’impiego di tanti capitali e non eravamo strutturati».
Accanto alla ristrutturazione industriale, il brand varesino sta affrontando anche una ristrutturazione organizzativa con il taglio dei costi fissi, puntando sul mercato di alta gamma; insomma, meno moto da produrre ma che generino più ricavi per l’azienda. Il presidente è fiducioso sul successo della ristrutturazione del debito. «Non abbiamo problemi di business – spiega Castiglioni – nonostante stiamo producendo poco, in questo inizio anno le vendite sono aumentate. Vogliamo tutelare al massimo i nostri fornitori che per noi sono strategici».
Il convitato di pietra in tutto questo ragionamento sono però i tedeschi di Daimler Mercedes, che nel 2014 sono entrati in società con il 25%, con i pessimi risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
«È stata un’idea mia cercare Mercedes, perché volevo al mio fianco un partner forte a livello finanziario – ricostruisce il presidente di Mv Agusta – Il risultato finale purtroppo è stato un flop sia a livello strategico che finanziario; Daimler invece ha fatto questo investimento solo per il marketing».
L’operazione insomma è naufragata, ma non ancora risolta. Accanto alla ricerca di un nuovo solido partner, sia esso Polaris, come sembra, oppure un altro gruppo, è aperto un altro difficile tavolo con Mercedes per sciogliere il rapporto societario.
«Vogliamo riacquistare il pacchetto del 25% – dichiara Castiglioni – per continuare a essere la Ferrari delle moto». Visti i precedenti, quale quota ideale dovrà possedere nella futura società il nuovo gruppo che affiancherà la famiglia Castiglioni? «Adesso è prematuro pensarci ma dico anche che è una questione secondaria – spiega l’imprenditore varesino – quello che posso dire con certezza è che l’azienda vivrà perché il nostro è un asset bello e importante, grazie anche ai tanti investimenti fatti in questi anni in ricerca e sviluppo; abbiamo lottato e vinto con colossi come Bmw e Ducati per fare un esempio, combattendo con le nostre frecce contro i loro bazooka».
Il presidente di Mv Agusta è ottimista e fiducioso sul futuro dello storico marchio. «La nostra è un’azienda bellissima – conclude Castiglioni – farò di tutto per mantenere il controllo della società, perché credo di essere la persona giusta; ci ho sempre messo faccia e soldi e ho le idee chiare su come rilanciare l’azienda».