Lo ha picchiato, minacciato, segregandolo per tutto il pomeriggio in casa, provocandogli lesioni per quasi una decina di giorni. Per almeno cinque ore avrebbe subito le sue angherie poiché voleva essere risarcito, tanto da pretendere 600 euro in contanti. Il motivo di tutta questa rabbia? Non gli era piaciuto per niente il tatuaggio che il tatuatore, a titolo gratuito, gli aveva marchiato sulla pelle. Pare si trattasse di un orologio o qualcosa del genere, ma il disegno non è andato giù all’aggressore, un uomo di 27 anni di Morazzone, già noto alle forze dell’ordine.
Il giovane, peraltro, era sottoposto agli arresti domiciliari: una condizione che non gli permetteva neppure di ricevere la visita del tatuatore, un uomo di 26 anni di Varese.
I fatti si sono svolti nella zona di via Europa: secondo una prima ricostruzione l’arrestato ha aperto le proprie porte di casa all’autore materiale del tatuaggio. Intorno a mezzogiorno di mercoledì i due si sono incontrati a Morazzone. Il decoratore ha iniziato il lavoro che gli era stato richiesto, ma al termine delle operazioni qualcosa è andata storta. Il cliente, infatti, ha dato un’occhiata al lavoro svolto, ma quel tatuaggio proprio non gli è andato giù. Il disegno lo ha letteralmente mandato in bestia, tanto da scatenarne la furia.
In un attimo si è avventato contro il tatuatore, riempiendolo di botte. Lo ha colpito più volte chiedendo ragione dello «scarabocchio» disegnatogli sulla pelle. Avrebbe chiesto la realizzazione di un orologio, ma la traccia non lo ha per niente convinto. Il clima si è fatto rovente. L’autore del tatoo è stato minacciato pesantemente.
È stato affrontato e colpito. Minacciato più volte, restando in balia dell’aggressore per un bel po’ di tempo. Stando a una sommaria ricostruzione dei fatti, il varesino sarebbero rimasto recluso nell’abitazione di via Europa per quasi sei ore filate.
A un certo punto, infatti, il cliente già noto alle forze dell’ordine lo ha minacciato chiedendogli 600 euro in contanti quale risarcimento del danno subito. Fino a quando non avesse ricevuto i soldi, non lo avrebbe fatto uscire di casa. Peraltro durante il soggiorno forzato il 26enne varesino avrebbe subito diverse violenze. A un certo punto, intorno alle 19, approfittando di un attimo di distrazione del suo aguzzino, se l’è svignata raggiungendo un bar vicino dal quale ha potuto lanciare l’allarme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Carnago che hanno arrestato l’aggressore il quale dovrà rispondere di lesioni, tentata estorsione, sequestro di persona.