Il dramma del frontaliere «Basta morti per il lavoro»

RIVERA Sepolto dal crollo di uno scavo muore frontaliere di Marchirolo. Giuseppe Giacomo Passalacqua, 56 anni, nativo di Marsala ma da anni residente a Marchirolo con la famiglia, non ha avuto scampo: il crollo l’ha travolto uccidendolo praticamente sul colpo.
Il tragico infortunio sul lavoro alle 16.30 di ieri a Rivera, a pochi chilometri da Lugano, in Canton Ticino. La polizia cantonale sta ancora lavorando alla ricostruzione dell’accaduto, tuttavia la dinamica dei fatti sarebbe abbastanza chiara.


Il varesino, operaio specializzato in un’azienda ticinese, era impegnato nella posa di tubature ed allacci alla rete di distribuzione del gas del nuovo Acquaspalsh, grande parco acquatico che sulla carta dovrebbe diventare un’attrazione irresistibile una volta aperto.
Passalacqua si trovava all’interno di uno scavo a lato della via Cantonale che taglia Rivera in due e corre in direzione Lugano. Uno scavo profondo circa cinque metri. Con lui, ma a distanza tale da farne un miracolato, un collega svizzero.
All’improvviso la parete dello scavo a lato strada è crollata, seppellendo Passalacqua. Il collega, pur coinvolto nel crollo, ha rimediato ferite non gravi. Dal cantiere è scattato immediatamente l’allarme. Sul posto, oltre alla polizia cantonale, i vigili del fuoco di Sopraceneri e Lugano con l’unità di intervento tecnica e i soccorritori della croce verde di Lugano arrivati in posto con ambulanze e auto medica.
Passalacqua è stato sepolto da una montagna di massi, asfalto, terreno e laterizi di vario genere. I soccorritori hanno lavorato per oltre un’ora per raggiungere il corpo dell’operaio scavando con delicatezza, cercando di evitare ulteriori crolli che avrebbero aggravato la situazione.
Quando Passalacqua è stato liberato non c’era più nulla da fare; gravissime le lesioni riportate alla testa che potrebbero averlo ucciso sul colpo. Le autorità svizzere stanno ora indagando per accertare le cause del crollo e le responsabilità dell’accaduto.
Intanto alle 19 di ieri la notizia del decesso ha raggiunto Marchirolo dove vivono la moglie e i figli dell’operaio; la famiglia è immediatamente partita alla volta del Ticino. «Ho saputo da poco dell’accaduto – ha detto ieri sera il sindaco di Marchirolo Pietro Cetrangolo – Sono vicino alla famiglia così come lo è l’intero paese. In un momento in cui la crisi morde e di lavoro c’è più bisogno che mai tanto da andarlo a cercare in ogni dove, che accadano incidenti tanto drammatici è pazzesco. Chi lavora dovrebbe poterlo fare in piena sicurezza».
Il primo cittadino oggi contatterà i familiari di Passalacqua: «L’amministrazione è a loro disposizione per qualunque esigenza. Se possibile andrò da loro domani (oggi, ndr) per capire come possiamo sostenerli».

s.bartolini

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