Una piaga che colpisce nei luoghi affollati di Milano, in particolare nella metropolitana, e che non si riesce a risolvere. Ad aver dato luce mediatica al fenomeno delle borseggiatrici seriale è Valerio Staffelli che ogni settimana per conto di Striscia La Notizia rintraccia le zanza (termine da lui usato) della metro, le marca da vicino, le disturba riprendendole ed avvisando i viaggiatori di stare attenti ai propri zaini e portafogli, obiettivo principale di queste ladre.
In realtà i viaggiatori milanesi, pendolari e studenti inclusi, conoscono bene queste persone, da decenni. Il fenomeno dei borseggi in metropolitana è presente da sempre ma ad essersi specializzate negli ultimi anni in questa attività illecita sono state un gruppo di giovani di etnia rom.
Provenienti dai campo nomadi dell’hinterland, queste ragazze vestono alla moda e si muovono in gruppo durante i momenti di ressa sui mezzi pubblici, alla ricerca delle vittime predilette: turisti, anziani, ma anche persone sovrappensiero mentre parlano al telefono e che non si rendono conto della manina infilata nelle loro tasche alla ricerca del portafoglio da arraffare.
Le forze di polizia fanno quello che è in loro potere, ovvero fermarle, identificarle, condurle in caserma e, eventualmente, denunciarle, ovviamente a piede libero. Molte di loro infatti sono minorenni oppure sono incinte, ciò consente loro di evitare il carcere e di essere rilasciate dopo poche ore. L’essere recidive non conta, le zanza la fanno sempre franca.
Ad aver peggiorato la situazione è stata la Riforma Cartabia che ha eliminato la possibilità di procedere d’ufficio per i reati di furto e scippo, per i quali ora è solo onere della vittima sporgere denuncia. Questo ha comportato inevitabilmente una riduzione dello spazio di manovra delle forze dell’ordine, che non ricevendo denunce hanno le mani legate nei confronti di ladri e borseggiatori di ogni tipo.
Valerio Staffelli, tramite Striscia la Notizia e tramite il suo canale Instagram ha avuto il merito di far conoscere al pubblico queste signorine, alle quali le patrie galere sono precluse per i motivi sopra spiegati e che continuano imperterrite a svolgere la loro attività di borseggiatrici noncuranti della legge, o paradossalmente grazie alla legge. Nonostante spintoni, sputi ed insulti subiti dalla troupe di Staffelli, il suo lavoro di segnalazione e deterrenza prosegue ogni settimana, con la collaborazione di molti viaggiatori che segnalano in tempo reale la presenza delle ladre in giro per la città. L’utilità di questi servizi televisivi è quella di mostrare i volti ed il modus operandi delle borseggiatrici, consentendo a molte persone di riconoscerle e drizzare le antenne per evitare di essere vittime di borseggio.
Ci permettiamo, forti dell’esperienza di anni di pendolarismo, e fregandocene di chi potrebbe accusarci di utilizzare stereotipi o pregiudizi, di dare qualche piccolo consiglio utile per prendere la metropolitana ed evitare di subire scippi o furti da parte di queste signorine:
- quando scendete in banchina, date una rapida occhiata alle persone in attesa della metro intorno a voi;
- non tenete portafogli, oggetti di valore o cellulari nelle tasche esterne degli zaini o delle giacche, sono facilmente raggiungibili da una mano lesta, specialmente quando la metro è affollata;
- solitamente queste borseggiatrici agiscono sempre in gruppo, sono facili da individuare in quanto molto giovani, vestite casual e spesso incinte;
- se notate uno scippo in corso non abbiate paura ad alzare la voce ed allertare la vittima e gli altri passeggeri. Le ladre in questione svicoleranno senza creare troppo scompiglio, e voi avrete impedito un furto;
- una delle tecniche preferite è quella, durante la ressa, di circondare la vittima: mentre una di loro ostruisce il passaggio in discesa/salita da un vagone, le altre provano a rovistare nelle tasche o nello zaino del malcapitato.
In attesa che si muova qualcosa a livello legislativo per impedire queste scorribande metropolitane, occhi aperti cari varesini e varesotti che vi recate a Milano!