C’è anche il bustocco nel team creativo del musical per il Giubileo dei carcerati, “Figliol Prodigo”, realizzato dai detenuti del carcere milanese di Opera, che mercoledì sera ha conquistato l’Auditorium di via Conciliazione, a due passi dal Vaticano. «Un successo incredibile» ammette, di rientro da Roma, il musicista bustocco Pizzoli, che è stato tra i curatori delle musiche dello spettacolo “Figliol Prodigo”, insieme al tastierista dei Matia Bazar e al compositore , autore che ha scritto canzoni come “Felicità” per Al Bano e Romina Power e brani per Laura Pausini.
Osvaldo Pizzoli, fratello del soprano Annamaria, è la voce e il leader storico dei “Panda”, band di musica pop e leggera molto in voga negli anni ’70 con cui continua ad esibirsi attualmente. “Figliol Prodigo” è un musical interpretato dai detenuti di alta sicurezza della casa di reclusione di Opera, realizzato in occasione del Giubileo dei carcerati, che si è celebrato domenica scorsa in San Pietro. Lo spettacolo, diretto da Isabella Biffi, in arte Isabeau, rientra in un progetto culturale di rieducazione attivato nove anni fa: è
il sesto spettacolo prodotto da Isabeau con i detenuti nelle vesti di attori ed è promosso da Regione Lombardia, ministero della Giustizia e Organizzazione giubilare: dopo il debutto in carcere ad Opera è stato replicato a Brescia, mentre dopo Roma sarà in scena il 25 novembre all’Ariston di Sanremo. In sala, nell’Auditorium Conciliazione, c’erano ben 1800 persone. Era atteso Papa Francesco, l’ispiratore del musical, ma non è venuto. «Non c’era il Papa in persona, ma eravamo a 200 metri dalla Città del Vaticano – fa notare Osvaldo Pizzoli – in sala c’erano tante alte personalità ecclesiastiche che hanno sicuramente riportato il messaggio al Pontefice, oltre a molti esponenti politici di primo piano. Non chiedetemi i nomi, però…».
Era presente anche il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Raffaele Cattaneo: «Questo spettacolo – sottolinea – ha un valore emblematico forte. È un esempio di come il carcere possa essere un luogo dove non si butta via la chiave della cella ma si salvaguarda la dignità dei detenuti e si lavora per un percorso di reinserimento nella società». Per il bustocco Osvaldo Pizzoli una grande emozione e soddisfazione professionale ma anche umana: «”Figliol Prodigo” sta riscuotendo un interesse notevole, c’è l’intenzione di mettere in scena un “bis” in carcere, invitando il Papa a partecipare. I detenuti, che in un laboratorio del carcere fabbricano artigianalmente le ostie per l’Eucaristia, avevano spedito una lettera al Papa, e il Papa ha risposto loro. Si è creato un legame speciale».