Il franco svizzero si indebolisce: cosa significa?

Ecco le conseguenze per i frontalieri italiani e le prospettive per i prossimi mesi.

Il franco svizzero sta perdendo terreno nei confronti di euro e dollaro. Negli ultimi giorni, l’euro ha raggiunto il suo valore più alto contro il franco da giugno 2023, mentre il dollaro ha toccato il massimo da novembre scorso.

La ragione principale di questo indebolimento è la decisione della Banca nazionale svizzera (BNS) di abbassare il tasso d’interesse ufficiale di 0,25 punti percentuali. Questo ha reso il franco meno attraente per gli investitori, che ora possono ottenere rendimenti migliori su altre valute.

L’indebolimento del franco ha però anche dei lati positivi. Le aziende svizzere che esportano i loro prodotti beneficiano di un cambio più favorevole, mentre i frontalieri che lavorano in Svizzera vedono il loro stipendio in euro calare leggermente.

Tuttavia, gli esperti non prevedono un crollo del franco. Secondo Thomas Flury, esperto di cambi presso UBS, il cambio euro-franco potrebbe raggiungere la parità, ma difficilmente la supererà. Questo perché la zona euro è ancora alle prese con la guerra in Ucraina e con una crescita economica debole.

Il franco svizzero ha una lunga storia. È stato introdotto nel 1850 ed era inizialmente ancorato al sistema monetario francese. Le prime monete in franchi svizzeri furono addirittura coniate a Parigi. Solo nel 1853 entrò in funzione la Zecca federale di Berna.

Nel corso del tempo, il franco svizzero si è guadagnato la reputazione di “bene rifugio”. In periodi di incertezza economica, gli investitori tendono a convertire i loro beni in franchi svizzeri, facendo aumentare il suo valore.

In definitiva, l’indebolimento del franco svizzero è un fenomeno complesso con diverse cause e conseguenze. È importante monitorare la situazione per capire come potrebbe evolversi in futuro.