La capitale del basket nel suo giorno più bello. Potrebbe essere questa una didascalia funzionale alla festa celebrata ieri al Palawhirlpool, regno – come ogni lunedì dell’Angelo che si rispetti – dell’atto finale del Trofeo Garbosi.
Tremila persone sugli spalti, tra genitori, bambini o semplici appassionati convenuti per non perdersi un esempio puro e avvincente di pallacanestro. Otto squadre sul parquet, che hanno offerto un intrattenimento dagli alti contenuti tecnici, nonostante la giovane età dei loro componenti. E poi la grande sfilata conclusiva, che ha visto in campo tutte le 60 compagini partecipanti al torneo per un momento dedicato alle premiazioni dall’alto valore simbolico, dotato di un’estetica – fatta di colori, suoni, emozioni – da brividi.
Nel Tempio italiano della palla al cesto la manifestazione intitolata al mitico Rico, l’allenatore del primo scudetto della Pallacanestro Varese, ha innanzitutto decretato i suoi verdetti sportivi, aspetto non decisivo nell’omaggio che ogni anno la Città Giardino fa ai giovani cestisti di Italia ed Europa, ma sicuramente importante. Soprattutto, e lo scriviamo con un pizzico di orgoglio, perché le squadre di casa si sono fatte valere. La Robur et Fides ha scritto una splendida doppietta,
vincendo le finali dell’under 12 (56-53 sulla Lussana Bluorobica) e quella under 13 (sconfitta Vado con il punteggio di 77-56).
La Pallacanestro Varese, terza nell’under 12 con il 39-37 su Trieste, ha sfiorato il trofeo under 14 per mano della Teva, sconfitta solo all’ultimo dalla Reyer Venezia (64-69) al termine di una partita molto combattuta. Una finale, l’ultima prima delle premiazioni, che è stata uno spettacolo nello spettacolo: grande agonismo, canestri superlativi, ottima partecipazione del pubblico, caldo nel sostenere entrambe le formazioni. Chi ha perso sotto gli stendardi non ha avuto nemmeno il tempo di essere triste: come anticipato, tutti i ragazzini presenti sono stati chiamati sul parquet per la conclusione di giornata. Le giovani leve, sedute una vicino all’altra, hanno anche messo in scena una sorta di flash mob, sdraiandosi per ricordare – sotto applausi scroscianti – le vittime degli attentati che stanno sconvolgendo il mondo di cui essi sono presente e futuro.
Calore e battiti di mani hanno onorato anche Miriam Garbosi, la vedova di Rico premiata prima delle squadre. Poi il sindaco Attilio Fontana («Voi ragazzi siete un regalo per questa città»), il presidente della Pallacanestro Varese Stefano Coppa («Felice di avervi ospitato, oggi ognuno di voi andrà a casa con un amico in più») e l’immancabile “papà” Paolo Vittori: «Siete stati uno spettacolo. Ricordatevi che da qui sono passati anche Meneghin, Gallinari e Bellinelli».