– Piccoli maker crescono in provincia di Varese, grazie anche al Faberlab di Tradate, la “creatura” tecnologica di Confartigianato Varese, che mette a disposizione degli innovatori di ogni età del nostro territorio, strumenti e occasioni di confronto.
La storia di Giovanni Trapella, giovanissimo studente, classe 1999, di Sesto Calende iscritto all’Isis Facchinetti di Castellanza, inizia proprio al Faberlab, dove un anno fa partecipa a un corso di introduzione alla scheda Arduino, tenuto da Mirko Piccin, uno dei collaboratori di Massimo Banzi, il cofondatore di Arduino.
Proprio da questa esperienza sul campo, a contatto diretto con gli esperti delle nuove tecnologie, Giovanni si appassiona all’elettronica, all’automazione, che è l’indirizzo che segue al Facchinetti e alla stampa tridimensionale.
«È stato mio zio che fa il programmatore a indirizzarmi verso il Faberlab di Tradate dove si teneva un corso su Arduino – racconta il giovanissimo maker varesino – devo dire che mi si è aperto un mondo; è un luogo molto interessante,
perché ci si può scambiare informazioni e idee e si viene aiutati da esperti nei vari campi». Trapella è ovviamente uno dei più giovani inventori 2.0 della provincia di Varese e sicuramente del Faberlab; come a tutti gli innovatori, gli piace passare presto dalla teoria alla pratica.
Giovanni ha elaborato un interessante progetto, che è stato selezionato tra i 550 su 1.200 presentati da 65 Paesi diversi per la Maker Faire Rome 2015, la fiera dell’innovazione che si terrà a Roma dal 16 al 18 ottobre.
Il maker sestese sarà presente con un suo stand, in mezzo a progetti provenienti da Emirati Arabi, Iran, Stati Uniti, Honduras, Canada, Giappone, Germania, Belgio, Francia e Austria.
«Il mio progetto si chiama “Arrow Jacket” – racconta Giovanni – e l’ho pensato per la sicurezza e la visibilità di ciclisti e motociclisti; è realizzato con due schede Arduino e due moduli wireless».
Una scheda con apposita shield viene collegata alla centralina, l’altra viene inserita in una pettorina, indossata o fissata sullo zainetto, sulla quale sono collocate due frecce direzionali e un segnale di stop, tutti stampati in 3D, che vengono attivati in sintonia con i segnali della moto attraverso la shield; nel caso della bicicletta invece, l’attivazione è manuale con uno switch».
Le stampanti tridimensionali, che sono una sorta di simbolo per il Faberlab di Confartigianato, sono l’altra grande passione del giovane maker di Sesto Calende.
«Ne ho comprate due da realizzare in casa – ricorda Giovanni – Rispetto ai kit originali ho fatto qualche modifica per abbellirle».
La passione per le nuove tecnologie e l’innovazione sono il pane quotidiano per questo ragazzo che deve ancora compiere 16 anni; la mente non si ferma mai, così come gli esperimenti. Giovanni sta già lavorando ad un altro progetto che, esattamente come nel caso delle frecce per le biciclette, parte da esigenze quotidiane.
«Ho installato sul tetto di casa una centralina per fornire in tempo reale, via Twitter, la situazione meteorologica» anticipa il maker, che sta giustamente già pensando al proprio futuro.
«Finita la scuola mi piacerebbe iniziare a lavorare – conclude Giovanni – Il mio sogno è di andare negli Stati Uniti, che sono la patria dell’innovazione e delle nuove tecnologie». Senza dimenticare il Faberlab, da dove tutto è nato e dove Giovanni si sta ancora formando.