MARCHIROLO Un anello con diamante da 25mila euro. Una domestica a tempo che sostituisce quella ufficiale. Lo sguardo che cade su quel gioiello di straordinario valore. E la gola di un furto, “facile facile”, che ha il sopravvento sulla lealtà che dovrebbe legare la dipendente al suo datore di lavoro. Ingredienti sufficienti ad animare l’atmosfera da colpo del secolo a Marchirolo. A rovinare la trama, dal punto di vista della ladra, ci hanno pensato però i carabinieri della locale stazione che in un colpo solo hanno assicurato alla giustizia la 36enne e ridato il sorriso ad un medico di 59 anni vittima della razzia. A lui, infatti, era stato rubato un anello con diamante del valore di 25 mila euro. Così si era rivolto ai militari che hanno risolto il caso nel giro di poche settimane.
Del resto quando il 6 agosto scorso il professionista residente a Milano si è presentato in caserma per denunciare il furto avvenuto pochi giorni prima nella propria abitazione di Marchirolo affacciata sul lago di Lugano i carabinieri hanno subito capito che l’autore non poteva certo venire da fuori. A portarsi via 50 euro in contanti, un paio di orecchini, un bancomat, e soprattutto un anello con diamante del valore di circa 25mila euro sparito dalla villa senza lasciare tracce, non poteva essere stato nessuno, infatti, se non una persona che conosceva bene la dimora. L’anello, inoltre, aveva e ha per la vittima del furto un significativo valore affettivo che lo aveva fatto cadere nello sconforto e la sua sola speranza di riaverlo era riposta proprio nelle indagini. Verifiche che non hanno deluso le sue aspettative.
A fare il resto ci hanno pensato i dettagli carpiti dagli investigatori nel corso del sopralluogo nell’abitazione del professionista. Nessuna porta o finestra della casa presentava, infatti, segni di scasso o di effrazione. Così quelli che erano solo dei sospetti sono diventate certezze: chi ha compiuto il furto conosceva bene l’ambiente e sapeva dove erano nascosti gli oggetti di valore e, soprattutto, era entrato senza forzare alcuna serratura probabilmente disponendo delle chiavi dell’abitazione. Così il giallo del furto è stato risolto. Nel mirino dei carabinieri è finita infatti una 36enne, residente in zona, che collaborava con la famiglia del medico, sostituendo la domestica ufficiale per un breve periodo.
>La prova è poi arrivata nelle scorse ore grazie alla perquisizione effettuata, dopo il decreto della Procura della Repubblica di Varese, nell’abitazione della donna. Una volta ritrovato l’anello alla 36enne non è rimasta altra strada se non quella di confessare il crimine. La donna è stata così denunciata a piede libero e ora dovrà rispondere di furto aggravato. Una caso, insomma, che i carabinieri hanno risolto in maniera “brillante”.
b.melazzini
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