– Che fine hanno fatto le gazze ladre habitué del villaggio Vecchia Fornace di Mercallo? Se lo domandanoed , soci del villaggio. E con loro molti altri clienti della struttura che si erano affezionati ai due uccelli.
Tutto è iniziato qualche settimana fa, quando la coppia di gazze ha fatto irruzione nella struttura. E’ proprio il caso di parlare di «irruzione» in quanto gli uccelli non nutrivano alcuna paura degli esseri umani. Entravano nei bungalow, si posavano sui letti e sul tavolo delle persone. Prendevano le cose che trovavano in giro. «Ma mai banconote e gioielli» precisa la signora Bianchi.
In breve tempo, ogni ospite del villaggio aveva un aneddoto da raccontare sulle gazze. Si narra addirittura che uno dei due uccelli sia riuscito a rubare una tazzina di caffè dal tavolo di una persona (cosa però difficilmente credibile, perché tazzina e gazza pesano più o meno uguali).
Le gazze, per via dei loro dispetti, sono state prese in simpatia da quasi tutto il villaggio. Si facevano ben volere. Per esempio: giocavano con le persone,
afferrando fazzolettini di carta e medagliette di ferro. Erano talmente tanto confidenti negli esseri umani che si facevano addirittura accarezzare. «Quando le si toccava emettevano un suono, come delle fusa» ricostruisce la signora.
Studiando il comportamento degli uccelli, gli ospiti del villaggio erano arrivati alla conclusione che si trattava di una coppia domestica. Probabilmente appartenuta a un anziano, perché «se vedevano un uomo con i capelli bianchi lo seguivano fedelmente» spiega Marisa. Gli uccelli non dovevano essere molto giovani: erano infatti un po’ spelacchiati, soprattutto vicino agli occhi. Uno aveva la coda più lunga dell’altro, cosa che faceva pensare che fossero un maschio e una femmina.
I bambini erano felicissimi della presenza degli uccelli. Ridevano quando si posavano sulle spalle delle persone. Ma altre persone non lo erano per niente. Tanto che alcuni clienti della struttura avrebbero detto: «Il giorno che entrano a casa mia gliela faccio vedere io a quegli uccellacci». Quelle frasi, a una settimana dalla sparizione degli uccelli, acquistano un significato sinistro. «Vogliamo sapere che fine hanno fatto quegli uccelli» dice Marisa. Sulla questione è intervenuta anche l’associazione Lida (Lega italiana dei diritti dell’animale) con la presidente della sezione di Verbania : «Le gazze sono protette. Se un cacciatore sbaglia bersaglio e ne uccide una prende una multa. Ma se l’uccisione avviene per futili motivi, come può essere il fastidio di averle intorno, allora si parla di maltrattamento di animali, quindi di reato. La questione a quel punto assume un carattere penale».
Nel villaggio non si parla d’altro e c’è un forte clima di sospetto. Ma non c’è giorno in cui non si guarda al cielo, nella speranza di veder sbucare ancora dal nulla i due uccelli.