ANGERA Conchiglie giganti grandi anche fino a 16 centimetri sono spuntate dal Lago Maggiore sulla sponda angerese creando curiosità tra i passanti e i turisti della zona. Una scoperta – quella di questa sorta di vongole giganti – che ha suscitato anche un grande interesse. In molti, infatti, si sono chiesti di cosa si trattasse e per quale motivo ne fossero presenti in così grande quantità proprio sulla sponda di Angera. Chi le ha notate spuntare dall’acqua non ha potuto non restare impressionato dalla dimensione piuttosto consistente.
Tra i curiosi che si sono dati da fare raccogliendo le maxi conchiglie del Lago Maggiore c’era anche il consigliere di opposizione Alessandro Paladini Molgora che ne ha raccolte alcune immortalandole e pubblicando le immagini sul sito www.cambiangera.it: «In questi giorni di grande secca – scrive sul suo blog il consigliere – emergono dalle acque del lago madreperlacee conchiglie di svariate dimensioni. Soprattutto nell’area paludosa dell’oasi della Bruschera se ne avvistano di grosse dimensioni. Il guscio di questa mostruosa vongola misura 16 centimetri di lunghezza.
Per raffronto nella foto ne abbiamo messa una già grandicella. Le ipotesi sulla loro comparsa si sprecano. Alcuni sostengono che siano state portate negli scafi delle imbarcazioni costruite in oriente e vendute dalle nostre marine di lago. I più anziani – aggiunge – dicono che ci sono sempre state e ipotizzano che siano state immesse accidentalmente nel lago quando ai tempi delle ghiacciaie si utilizzavano le alghe di mare per conservare il pesce. Gli scarti di queste alghe venivano gettate a lago e probabilmente con esse anche le larve di questi molluschi».
Leggende a parte, la presenza sul territorio della provincia di Varese della super conchiglia non dovrebbe essere un fatto particolarmente straordinario. Secondo gli esperti potrebbe trattarsi di una Anodonta woodiana chiamata anche cozza gigante, cozza cinese o cozza asiatica. Stiamo parlando di un animale originario del continente asiatico che è stato immesso in Europa occidentale negli anni Ottanta tanto da raggiungere poi l’Italia nel periodo degli anni Novanta. Con il trascorrere del tempo sarebbero diventate sempre più diffuse sul nostro territorio tanto che sarebbe abbastanza usuale incontrarle anche in diversi fiumi italiani. Sono state già più volte avvistate anche nella zona della provincia di Varese. Scoperto l’arcano che tanta curiosità aveva suscitato, resta il fatto che gli esemplari raccolti in riva al Lago ad Angera sono davvero di dimensioni rilevanti.
b.melazzini
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