VARESE E’ il gran giorno, arriva il Giro d’Italia. Oggi, tra le 13 e le 14.30, la carovana rosa attraversa i centri affacciati sulla statale del Sempione: i corridori arrivano da Bergamo, sede di partenza della tappa numero 19, e fanno rotta sul Monte Rosa: l’arrivo è infatti previsto a Macugnaga, penultimo traguardo in quota dell’edizione 2011 della corsa più amata dagli italiani.
I girini approdano a Saronno da Solaro pochi minuti prima delle 13, percorrendo la statale 527: transitano nelle vie Marconi e Novara, intercettano il territorio comunale di Uboldo in via IV Novembre e di qui sconfinano a Rescaldina. A Uboldo, patria di Claudio Chiappucci, è facile prevedere grande entusiasmo. Quindi il plotone rientra nel Varesotto: pedala sulla statale del Sempione, attraversando Castellanza (via Matteotti), Busto Arsizio (corso Sempione), Gallarate (vie XX Settembre e Roma), Somma Lombardo (via Milano) e Vergiate (via Sempione). A Sesto Calende, poco dopo le 14, il gruppo imbocca il ponte sul Ticino e saluta. Problemi per la viabilità: approntati ovunque percorsi alternativi per gli automobilisti, indicati sul posto. Chiusi dalle 12 alle 14 gli svincoli dell’Autolaghi di Saronno e Castellanza: si consigliano le uscite di Origgio, Legnano e Turate.
La gente e gli appassionati non stanno solo a guardare: il Giro è anche folklore. Fa la parte del leone Busto Arsizio: in località Cinque Ponti previste la distribuzione di palloncini ai bambini e di gadget ufficiali (prodotti dal varesino Maurizio Gandini) e la premiazione dei gruppi più numerosi con la medaglia del 150° dell’Unità. Sempre ai Cinque Ponti è issata la mega coppa gonfiabile alta due metri, facsimile del trofeo a spirale che spetterà al vincitore del Giro a Milano.
/>A Vergiate è situato il traguardo volante intitolato ad Alfio Gnocchi, patron de La Cinzianella di Corgeno, scomparso la scorsa estate. Gnocchi era un grande mecenate: ex professionista, amico personale di Ginettaccio Bartali, organizzatore di corse ciclistiche («sua» la tappa Gallarate-Campo dei Fiori che incoronò Gianni Bugno al Giro del ’90).
Anche Somma Lombardo si è fatta in quattro per accogliere degnamente la corsa rosa. La celebre carovana pubblicitaria fa sosta nel cuore della città, tra la piazza e il castello, in un angolo di Somma addobbato di rosa da seicento bambini delle scuole cittadine, che – meteo permettendo – attendono l’arrivo dei corridori e gustano la merenda nel parco del castello Visconti, dove sono allestiti vari intrattenimenti. Curiosità: un negozio del centro ha esposto in vetrina la maglia rosa del 1983 di Beppe Saronni, che in quell’anno vinse il suo secondo Giro da campione del mondo. «Il Giro passa, ma la maglia rosa resta qui», scherza Silvio Pezzotta, mente dell’accoglienza sommese. E il passaggio dei girini a pedali precede di pochi giorni, in un’ideale staffetta, la tappa del Giro d’Italia di handbike, in calendario il prossimo 5 giugno: Somma è più che mai una città rosa.
Un occhio anche alla gara: 209 chilometri con due colli, Mottarone e Macugnaga. È la giornata in cui Stefano Garzelli, numero 1 sulla schiena e maglia verde addosso, può blindare lo scettro di re della montagna. Il Garzo ha 64 punti: 11 più di Contador, che però bada al primato nella generale, 25 più del basco Nieve, che gli ha tolto la gioia della vittoria di tappa sul Gardeccia, 35 più di Rujano e Brambilla, 41 più degli scalatori doc Sella e Scarponi. Domani c’è il tappone del Sestriere, il bottino in palio è ancora ingente: un’impresa sulle strade di casa lancerebbe il besanese verso il podio di Milano.
Stefano Affolti
s.bartolini
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