Maggio è riconosciuto come il mese della Madonna, ma anche del Giro d’Italia che, pur essendo una manifestazione sportiva, conserva dei valori storici, quasi spirituali, di memoria popolare che non vengono cancellati dal tempo.
Quest’anno la corsa rosa corre e festeggia la sua edizione numero 100 e, negli anni, Varese e la sua provincia hanno sempre saputo contribuire in varie forme alla storia e al mito di questa manifestazione. Basti pensare che il primo vincitore nel 1909, Luigi Ganna, era di Induno Olona; oppure che nella cerchia dei tre corridori in grado di vincere il Giro per cinque volte c’è un varesino: ne fanno parte Eddy Merckx, Fausto Coppi e Alfredo Binda, il campionissimo di Cittiglio.
Oggi è anche un giorno speciale, particolare per i ricordi tinti di rosa: esattamente 59 anni fa il Giro d’Italia – era il 19 maggio 1958 – faceva tappa a casa nostra. Si corse infatti una frazione a cronometro di 26 chilometri da Varese a Comerio, il centro del mondo. Binda aveva già smesso di correre da più di 20 anni, Coppi era alla sua ultima partecipazione al Giro d’Italia e dalle retrovie si facevano largo le nuove e giovani leve come Gastone Nencini,
che aveva vinto il Giro dell’anno prima anche grazie al famoso “agguato della pipì” ai danni di Charly Gaul, Ercole Baldini, Pasquale Fornara. La partenza fu da Milano, con la corsa che prese subito la via di Varese: furono tre giorni di ciclismo e di passione da vivere sulle nostre strade. La prima tappa, la Milano-Varese, fu vinta dal belga Vannitsen ma già il giorno dopo sulle strade della provincia andò in scena la cronometro: 26 chilometri da Varese a Comerio, che fu vinta da un allora 25enne Ercole Baldini. Baldini che poi perse la maglia il giorno successivo, nella terza tappa che partì da Varese e finì a St. Vincent, ma che riuscì comunque a vincere quel Giro d’Italia l’8 giugno seguente, proprio a Milano. Ercole Baldini che il Giro ha omaggiato proprio ieri partendo da Forlì, la sua città natìa.
Quel giorno a Comerio, alle spalle di Baldini si piazzò lo spagnolo Miguel Poblet, che correva con l’effige della Ignis di Giovanni Borghi, e che quindi giocava sostanzialmente in casa. Terzo Charly Gaul, l’angelo del Bondone, che vinse il Giro nel 1956 uscendo per primo da una tempesta di neve che imperversò proprio sul Bondone. 59 anni fa, dunque, il Giro fece tappa a Varese e a Comerio: un ricordo ancora vivo, per chi ebbe la fortuna di osservarlo quel giorno, e che la pagina Facebook dell’associazione “La Varese Nascosta” ha riportato alla luce grazie alle foto di Attilio Ossola – quel giorno sulla salita del Sasso di Gavirat insiieme a suo papà – dando gioia e un filo di commozione a tutti gli appassionati di ciclismo.