Il governo approva i provvedimenti per abbattere le liste d’attesa. Esulta la Lega, ma il Pd attacca

Via libera dal Consiglio dei ministri a decreto e disegno di legge in materia di sanità. aumento del 20% delle tariffe orarie ai medici, Esami anche nel weekend. Il ministro Schillaci: "Andiamo incontro ai cittadini". Le reazioni politiche

ROMA – Via libera dal Consiglio dei ministri a due provvedimenti in materia di sanità. Il governo ha approvato il decreto legge ‘Misure urgenti per la riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni sanitarie’ e il Ddl ‘Misure di garanzia sulle prestazioni sanitarie.

il ministro della Salute Orazio Schillaci in conferenza stampa ha detto che ”i provvedimenti approvati oggi in Cdm sono frutto di lavoro di confronto con le regioni, gli Ordini professionali e le associazioni dei cittadini, che sono i veri scontenti delle liste d’attesa. Si va incontro ai cittadini”.

Esulta la Lega che in una nota dice: “Più fondi per assumere personale, visite mediche anche nel weekend come già succede in alcune Regioni a guida Lega, taglio delle liste d’attesa migliorando il sistema di prenotazione: anche sulla sanità il governo procede con forza e buonsenso, per lasciarci definitivamente alle spalle l’era di Speranza. C’è grande soddisfazione”.

Cosa prevedono i provvedimenti per abbattere le liste d’attesa

Tra le misure previste, ci sono anche un registro nazionale delle segnalazioni dei cittadini sui disservizi e l’aumento delle tariffe orarie del 20% per il personale che dovrà prestare servizi aggiuntivi, con una tassazione ridotta al 15%. Previsti anche un Cup unico, il monitoraggio affidato all’Agenas, un ispettorato generale di controllo fino all’introduzione di visite ed esami il sabato e la domenica. Il disegno di legge comprende 14 articoli e non prevede tagli alle prestazioni, ma classi di priorità che saranno indicate dal medico nella richiesta di visita o esami.

Schlein: “Costretto Meloni a darci ragione, ma sembra fuffa”

“Sono felice che ancora prima del voto dell’8 e 9 giugno la nostra campagna in tutta Italia sulla sanità abbia già ottenuto un primo risultato: costringere il governo di Giorgia Meloni ad ammettere che avevamo ragioni noi, non ci sono risorse sufficienti per abbattere le liste di attesa”. Così Elly Schlein a margine di una iniziativa elettorale a Trinitapoli. Ma per la segretaria del Pd l’intervento del governo non risolve: “Oggi

a 4 giorni dal voto hanno approvato in Cdm una norma, che peraltro è già stata contestata anche dalle regioni guidate dal centrodestra, perché sembra fuffa. Vedremo il testo ma dalla anticipazioni che leggiamo non si affronta il nodo vero: se vogliamo abbattere le liste di attese bisogna sbloccare tetto assunzioni che venne messo dal governo Berlusconi con Meloni ministra nel 2009. Percé se i reparti si svuotano le liste d’attesa si allungano all’infinito e chi ha i soldi va nel privato, chi non li ha rinuncia a curarsi”. “Le altre soluzioni sono soluzioni che favoriscono il privato e che continuano nel solco dello smantellamento e indebolimento della sanità pubblica. Se vogliono fare qualcosa per la sanità – sottolinea Schlein – votino insieme a noi la proposta di legge a mia prima firma che chiede più risorse alla sanità pubblica e un piano straordinario di assunzioni”.