Il jazz migliore torna in città: eventi e concerti di novembre

I concerti si terranno su due weekend e su due teatri, il Sociale e il San Giovanni Bosco

Il ritorno del grande jazz: quattro concerti per due weekend e tante iniziative collaterali per «riprendere il filo interrotto qualche anno fa». “Eventi in Jazz 2016” prova a rinverdire la tradizione e i fasti del grande jazz in città, con l’omonima rassegna diretta da Achille Castelli dell’Art Blakey Jazz Club che per dieci edizioni aveva portato il meglio del panorama jazzistico internazionale a Busto Arsizio, da Mike Stern a Sheila Jordan, da Ron Carter a Bobby Watson, fino ai nostri Tullio De Piscopo, Paolo Fresu e Rossana Casale.

Quest’anno ad essere incaricata di coordinare l’organizzazione è stata chiamata l’Associazione 55 di Gigi Marrese, direttore esecutivo di Eventi in Jazz, che racconta: «Un ritorno fortemente voluto dall’assessore Paola Magugliani. Io per prima cosa ho chiesto una mano all’Achille Castelli, una vera pietra miliare del jazz a Busto, che pur non volendo impegnarsi mi ha garantito collaborazione. Poi mi sono affidato a Mario Caccia di JazzAltro per la direzione artistica e a Cesare Bonfiglio della Nuova Busto Musica per curare tutti gli eventi collaterali sul jazz in città.

Con questo gruppo collaborano i Mandolinisti Bustesi, il Baff, l’Icma, la Comunità Giovanile, la Famiglia Bustocca, OneTv, e i sei bar delle zone centrali della città che partecipano agli aperitivi in jazz (Karma Cafè, Pasticceria Oscar, Sempre Pronto, Campi, Bar Franco Enoshop e Enobene), senza dimenticare l’apporto fondamentale di Gianni Restelli del Comune. Come si vede, Eventi in Jazz è un modo anche per riunire e fare rete in città. È un collante di tante esperienze che non si sarebbero mai potute riunire insieme. Il modello di rete, di cui tanto si parla, qui si attua nei fatti e nel concreto». I concerti si terranno su due weekend e su due teatri, il Sociale di piazza Plebiscito e il San Giovanni Bosco di via Bergamo (a Sant’Edoardo). Un percorso «ragionato», che si apre da Busto verso il mondo, in un’ottica di “world jazz”, come la definisce il direttore Gigi Marrese. Si inizia sabato 19 novembre al Sociale con “The Cube Quintet”, la band capitanata dal pianista Dado Moroni che è legata a doppio filo alla città, avendo registrato uno dei propri dischi (prodotti dalla bustocca Abeat Records di Mario Caccia) nella sede dell’Art Blakey Jazz Club in Comunità Giovanile. Sabato 20 al San Giovanni Bosco l’appuntamento forse più atteso, con il Gianni Cazzola Day che celebrerà i 60 anni di carriera del batterista jazz che abita a Busto da tanti anni (e che sarà accompagnato, tra gli altri, dalla tromba del bustocco Fabio Buonarota). Il weekend successivo si vola oltreoceano, con la band statunitense di Jeremy Pelt, il miglior trombettista della scena jazz contemporanea, sabato 26 al San Giovanni Bosco, e con il latin jazz dei “Cordoba Reunion” (quattro artisti argentini originari di Cordoba che oggi risiedono in tre Paesi diversi) domenica 27 al Sociale. Il programma è articolato, innanzitutto perché alle quattro serate dei concerti si aggiunge un insieme di iniziative collaterali. Come la mostra fotografica “È jazz” curata da Claudio Argentiero e Fiorenzo Pellegatta, che verrà inaugurata questa sera alle 18 a Palazzo Marliani Cicogna e rimarrà aperta fino al termine della rassegna, il 27 novembre. O come la serata “Ciao Raf” di domani sera al Manzoni, che radunerà tanti jazzisti di livello nel ricordo di Raf Montrasio. O ancora, gli aperitivi “Jazz on the street”, già sperimentati nel mese di settembre, che verranno replicati all’ora dell’happy hour (dalle 18.30 alle 19.30) le sere dei concerti. Per finire con “Baffin’ Jazz”, che rappresenta il contributo del “sistema cinema” alla rassegna, il 25 novembre a Villa Calcaterra con la proiezione del film pluripremiato agli Oscar “Whiplash” seguita da un dj-set “Electro Jazz”.