Cinque anni fa, la Regione Lombardia avviava il piano AQST per il Lago di Varese. Oggi, il bilancio di questa iniziativa viene tracciato dall’Assessore all’Ambiente e Clima, Giorgio Maione, che ci racconta gli obiettivi raggiunti e le sfide future.
Assessore Maione, quali obiettivi vi eravate prefissati e a che punto siamo? Il lago è davvero tornato balneabile?
“Il nostro obiettivo primario era la balneabilità del lago e posso confermare che è stato raggiunto e mantenuto nel tempo,” afferma Maione. “Per gli obiettivi di qualità ambientale, ci vorrà ancora tempo, ma stiamo già vedendo una costante diminuzione delle concentrazioni di fosforo. Il lavoro dei tecnici è stato straordinario e la visione del presidente Attilio Fontana, insieme alla rete territoriale, ha reso possibile un risultato che fino a qualche anno fa sembrava inimmaginabile. Oggi, il lago è balneabile, anche se l’apertura degli accessi dipende dai sindaci, in base al livello delle acque.”
Qualche mese fa lei ha rilanciato l’impegno di Regione Lombardia per il lago di Varese, prolungando l’accordo quadro per altri tre anni. Come intendete evitare che gli sforzi profusi vadano persi?
“Questo è il vero tema,” spiega l’assessore. “Non ci accontentiamo di aver restituito il lago a cittadini e turisti; vogliamo che sia fruibile nel tempo. Abbiamo un programma d’azione dettagliato per il triennio 2024-2026, che include ulteriori approfondimenti sul monitoraggio, inclusa la valutazione delle microplastiche, la sistemazione del reticolo fognario e la gestione dell’impianto di prelievo ipolimnico. La Regione ha investito oltre 20 milioni di euro negli ultimi cinque anni e crediamo fermamente che il Lago di Varese possa diventare una leva di sviluppo economico e ambientale. Vogliamo anche trovare modalità più snelle per proseguire dopo il 2026, con meno coordinamento regionale e un impegno costante da parte di tutti i soggetti locali.”
Il rilancio del lago passa anche dalla riscoperta di tradizioni e usanze antiche. Esiste un futuro per la pesca nel lago di Varese?
“Sì, il lago non vive senza un indotto,” risponde Maione. “La sostenibilità ambientale è strettamente legata a quella economica e sociale. Stiamo completando le ultime valutazioni per avviare un’azione di riequilibrio della fauna ittica, in accordo con la Cooperativa dei pescatori, che sia sostenibile nel tempo.”
Il Lago di Varese è da tempo in bilico tra tutela della biodiversità e fruibilità per cittadini, turisti e sportivi. Come possono convivere Natura2000, le zone di protezione speciale, i mondiali di canottaggio e le famiglie in spiaggia?
“Sport, natura e turismo lento possono coesistere,” sottolinea l’assessore. “Abbiamo realizzato questo percorso per restituire il lago al territorio. Il progetto 2024-2026 prevede la salvaguardia e la tutela delle aree protette attorno al lago, valorizzando gli usi sostenibili delle acque, con l’aggiornamento del piano di gestione delle aree Natura 2000, lo sviluppo della navigazione elettrica, interventi per contrastare le specie esotiche invasive, il miglioramento della qualità della fauna ittica e la verifica dei livelli ottimali del lago per i vari usi. La tutela ambientale è assolutamente garantita.”
Quando vedremo l’assessore Maione nelle acque del lago di Varese come il suo predecessore Cattaneo e il presidente Fontana?
“A me piace più pedalare che nuotare,” conclude Maione con un sorriso. “Potrei farmi promotore della rete ciclabile che è stata valorizzata, ma un tuffo lo farò volentieri. L’immagine del presidente Fontana in acqua è stata vincente e ha fatto avvicinare turisti e appassionati al lago più di mille convegni.”
Il Lago di Varese, grazie agli sforzi congiunti della Regione Lombardia e delle comunità locali, è dunque tornato ad essere un tesoro fruibile e sostenibile per tutti, contribuendo al benessere ambientale e sociale della regione.